Scattare una fotografia delle povertà a Bisceglie, tracciare un bilancio degli interventi messi in campo sul territorio comunale, affrontare il tema in maniera integrata, dotarsi di uno strumento approfondito e accurato per programmare le politiche sociali e per superare le logiche legate al mero assistenzialismo. Questi gli obiettivi del report “Monitoraggio sulle povertà e sugli interventi posti in essere a contrasto della povertà nell’ambito territoriale del Comune di Bisceglie. Analisi e proposte di intervento”, presentato martedì 5 marzo nella Sala degli Specchi di Palazzo Tupputi.
L’indagine, commissionata dal Comune di Bisceglie al Dipartimento di scienze della formazione, psicologia e comunicazione dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro e affidata al gruppo di ricerca coordinato dalla Prof.ssa Armida Salvati, ha preso in esame i principali interventi di contrasto alle povertà messi in campo dal Comune di Bisceglie tra il 2019 e il 2022. La ricerca ha coinvolto anche gli enti e le associazioni del terzo settore che hanno preso parte al ‘Tavolo delle povertà’ istituito presso il Comune di Bisceglie.
“Non esiste solo la povertà materiale, economica. Sul nostro territorio – spiega Roberta Rigante, Assessora all’inclusione sociale della Città di Bisceglie – sono presenti tante povertà, spesso nascoste, come quella educativa, abitativa o relazionale. E di queste dobbiamo tenere conto, dobbiamo affrontarle e contrastarle ogni giorno con strumenti e occhi sempre nuovi. Siamo al lavoro anche per intercettare tutte quelle situazioni definite di ‘vulnerabilità invisibile’, persone che si avvicinano per la prima volta alla soglia della povertà. Lanciamo anche un appello al terzo settore per mettere a sistema alcune prassi e acquisire consapevolezza del proprio ruolo fondamentale in una gestione integrata delle situazioni di deprivazione”.
“Bisceglie è una città operosa e solidale. Accanto ai Servizi sociali comunali, ci sono tanti gruppi e associazioni che quotidianamente si rimboccano le maniche per sostenere il prossimo, persone che vivono diverse condizioni di povertà ed emarginazione. Con questa prima raccolta dati, tracciamo una mappa, una vera e propria cartina all’interno della quale intervenire in maniera sempre più puntale e mirata. Le sfide sono tante e ci spingono a fare sempre meglio, ad agire per rimuovere tutti gli ostacoli che non consentono ai nostri cittadini di vivere una vita dignitosa”, le parole del Sindaco di Bisceglie Angelantonio Angarano.
“Dal nostro studio emerge in generale la necessità di diffondere una nuova percezione di povertà nel contesto sociale, che si sganci dall’esclusiva considerazione del reddito familiare. Questa nuova percezione favorirebbe una migliore coesione e sintonizzazione delle varie azioni messe in campo, aiutando ad oltrepassare le frammentazioni degli interventi. In questo percorso, le persone a cui sono diretti gli interventi vanno considerati soggetti attivi e co-costruttori del loro percorso di sviluppo, e non meri assistiti. In questo senso, è fondamentale rispettare le loro capacità individuali come patrimonio non solo per se stessi, ma anche per la comunità locale”, conclude la prof.ssa Armida Salvati, docente di sociologia generale presso l’Università degli Studi di Bari, che ha guidato il gruppo di ricerca.