“Temo che le misure adottate in Puglia siano insufficienti a scongiurare il collasso del sistema sanitario”. Ad affermarlo è il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli, già presidente dell’Ordine dei medici di Bari. “Il lockdown soft della zona arancione dispiegherà i suoi effetti tra 20 giorni, quando rischia di essere ormai troppo tardi. Anche considerando che il trend di crescita rimanga costante e non abbia un andamento esponenziale, all’Immacolata rischiamo di avere 400 morti e la saturazione dei posti letto Covid che la Puglia ha a disposizione”, spiega Anelli.
I dati cui fa riferimento Anelli sono quelli regionali resi noti dal Ministero della Salute, relativi alla settimana dal 31 ottobre al 7 novembre, quando in Puglia si è avuto un incremento di 5.180 positivi (un incremento, in media, di 740 soggetti positivi al SAR-COV-2 al giorno). Nello stesso periodo i ricoveri per Covid-19 sono passati da 638 a 876, con una media di 34 nuovi ricoveri al giorno, mentre gli ingressi nelle terapie intensive sono passati da 87 a 124, con una media di 5 nuovi ingressi al giorno. I decessi sono invece cresciuti da 723 a 816, con una media di 13 persone morte per Covid-19 al giorno.
“Se questo andamento non rallenta”, prosegue Anelli, “nel giro di 30 giorni avremo oltre 22mila positivi e 1876 posti letto occupati, dei 2000 ad oggi previsti per i malati Covid. Se dovessimo arrivare a gennaio con questi ritmi di crescita, con l’arrivo dell’influenza stagionale, il sistema andrà in tilt e non saremo più in grado di assistere né i pazienti Covid, né tutti gli altri. Le file di ambulanze dei giorni scorsi a Foggia ed Acquaviva e ieri le difficoltà al Di Venere sono la spia di un sistema che già oggi fa fatica a rispondere alle richieste di ricovero. I cittadini non hanno compreso che non bisogna uscire di casa. Il virus infatti si diffonde solo dall’incontro tra le persone”.