“Poco più di un anno fa nel parcheggio di Conca dei Monaci vennero messi a dimora circa 170 palme della specie Chamaerops excelsa con l’intento di migliorare l’aspetto del sito. Quella che è stata definita dall’Amministrazione Angarano “rivoluzione verde” oggi si presenta come una desolante spianata di tronchi avvizziti che, vista la vicinanza del cimitero comunale, potrebbero essere utili solo come supporti per i ceri votivi”. Con queste parole parte la denuncia di Pro Natura sull’attuale stato di numerosi alberi in varie zona della città.
“In via S. Andrea sono state ‘tombate’ decine di aiuole dopo la stroncatura delle palme canariensis attaccate dal punteruolo rosso. Una scelta che non abbiamo condiviso, così come è discutibile la piantumazione di washingtonia di altezza variabile da 1 a 4 metri, alcune delle quali morte o in grave sofferenza. Inoltre altre palme morte si trovano sul lungomare di ponente”.
“Constatato che la gestione del verde pubblico è di totale competenza del comune, che non si è mai avvalso della nostra collaborazione né mai ha accolto le nostre osservazioni o i nostri suggerimenti – sottolineano – chiediamo di chi sia la responsabilità di quanto accaduto. Se ogni pianta ha bisogno di acqua per sopravvivere, sono state effettuate regolari innaffiature? Chi ha scelto il parcheggio come sito si è premurato di verificare preliminarmente l’idoneità? È stato apportato terreno fertile?”.
“Chiediamo che si accertino tutte le responsabilità perché il verde pubblico è patrimonio della città ed è uno dei più importanti elementi per il miglioramento della qualità della vita. Riteniamo – prosegue la nota – che un’amministrazione comunale attenta ai bisogni dei suoi cittadini debba affrontare la questione del verde urbano non in maniera empirica, ma secondo un’attenta pianificazione del proprio territorio, che veda coinvolti tutti i soggetti interessati, affinché non sia un’occasione per un post effimero sui social, ma diventi una risorsa ambientale, ma anche economica, per la città”.
“La vera ‘rivoluzione verde’ deve partire dal censimento del verde pubblico per definire il catasto degli alberi, tra l’atro previsto dalla normativa in materia. Ancor più rivoluzionario sarebbe il ripristino della più importante pianta sommersa del Mar Mediterraneo, la Posidonia Oceanica del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) “Posidonieto S. Vito” presente di fronte alla costa biscegliese, che fornisce ossigeno alle nostre terre, ha una fondamentale importanza trofica per la vita marina e attenua l’erosione costiera. Invece di pensare ad opinabili progetti di intervento sulla costa di Levante – concludono gli esponenti di Pro Natura – che ne ridurrebbero l’attrattività turistica e ne comprometterebbero l’equilibrio ecologico, si dovrebbe stabilire un cronoprogramma di interventi sul patrimonio verde terreste e marino. Si dia alla Consulta dell’Ambiente la dignità e il ruolo di organo consuntivo in materia. Lanciamo l’ennesimo appello affinché questa fase di emergenza nella gestione del verde pubblico ceda il passo ad una gestione ordinaria, regolamenta, pianificata ed integrata nel Piano Urbanistico della città e soprattutto condivisa”.