“Secondo noi, se di recupero di deve parlare, non è un discorso di recuperare giorni per i quali non si vede lo spazio, è un discorso di recuperare contenuti, di recuperare gli studenti che sono rimasti ai margini della didattica a distanza e ce ne sono tantissimi: si stima che siano circa un terzo, incluso il lockdown dell’anno scorso. Ci sono studenti che la scuola l’hanno vista con il binocolo”. Lo dichiara all’ANSA Roberto Romito, presidente dell’associazione nazionale presidi della Puglia, commentando l’ipotesi che le scuole restino aperte almeno fino al 30 giugno per recuperare il tempo perso durante la pandemia.
“Mi sembra che l’ipotesi di prolungare il termine di scadenza delle lezioni, che comunque non potrebbe andare oltre il 30 giugno – prosegue Romito – sia stata messa in secondo piano rispetto ad un’altra ipotesi, che è quella di provvedere a un recupero per i ragazzi che hanno subito un deficit formativo rispetto ai tanti giorni di didattica a distanza che sono stati fatti e che magari non hanno potuto seguire. Mi sembra, dalle parole del ministro, che punteranno su corsi di recupero che probabilmente potranno iniziare anche nel corso dell’estate, ma per i quali dovranno provvedere a delle risorse, perché dal punto di vista contrattuale i docenti non sarebbero tenuti a farlo”, quindi “come e quando farli sarà il Governo a dover trovare gli strumenti”.