“Un’attività di controllo e verifica circa l’esecuzione del sevizio di raccolta dei rifiuti urbani. Dalla ricognizione è risultato che circa la metà della città non è ancora servita dal nuovo sistema di raccolta porta a porta”. È quanto effettuato, la scorsa notte, da una delegazione composta dal sindaco Francesco Spina, dall’assessore Paolo Ruggieri, dal consigliere comunale Gaetano Simone, dal comandante della Polizia Municipale, dal direttore dell’esecuzione del contratto e da un nucleo delle Guardie Ambientali. A darne notizia è una nota dal comune di Bisceglie.
“Risulta evidente”, si legge nel comunicato, “che rispetto al 30 giugno scorso, data di inizio del nuovo rapporto con la ditta Camassambiente, il sistema della raccolta porta a porta è stato allargato soltanto a una piccola parte della città (Seminario e Sant’Andrea erano già serviti). Inoltre nella parte che dovrebbe essere già sottoposta al nuovo regime ‘differenziato’ si è riscontrata una bassissima percentuale di risposta da parte dei cittadini con pochissimi mastelli riempiti e offerti alla raccolta”.
“La residua raccolta indifferenziata”, prosegue la nota, “che dal 3 gennaio avrebbe dovuto essere ormai superata, viene gestita da un unico operatore con autocompattatore laterale che al termine delle operazioni lascia miriadi di buste sulla strada”.
“Nei prossimi giorni affronteremo, anche con uno specifico consiglio comunale, l’annosa questione che sta destando non poche preoccupazioni e problemi nei cittadini biscegliesi”, ha dichiarato il sindaco Spina. “Il servizio è oggettivamente inadeguato alle esigenze della comunità biscegliese e le rimostranza dei cittadini appaiono fondate anche per una situazione di generale disinformazione. Al netto del provvedimento interdittivo adottato dalla Prefettura di Bari per il quale pende giudizio davanti al Tar Puglia di Bari , occorre un vero e proprio giro di vite per salvaguardare livelli sufficienti di servizio e per superare criticità ed emergenze anche di carattere igienico-sanitarie”.