Giornata da record per il Centro recupero tartarughe marine di Molfetta, in un solo giorno ben 18 esemplari di caretta caretta sono stati recuperati al largo delle coste del nord barese dai motopesca Francesco padre, Argonauta e Angela madre della marineria di Bisceglie e Poseidon, Rosa dei Venti e Terylu della marineria di Trani.
Come di consueto le tartarughe sono state recuperate con reti a strascico, una sola era stata presa all’amo in precedenza, mentre quattro esemplari mostravano i sintomi della malattia da decompressione e sono già in cura con farmaci appositi anche se le loro condizioni di salute non sono rassicuranti. “La malattia da decompressione uccide diverse tartarughe marine pescate accidentalmente” ci ha spiegato Pasquale Salvemini “E’ la stessa cosa che avviene ai sub quando non riescono a compensare la pressione durante la risalita, in pratica si creano dei gas nell’organismo che portano anche all’embolia. La malattia da decompressione si verifica quando le tartarughe vengono tirate su dal fondo dalle reti dei pescatori ad una velocità elevata, in questo caso spesso gli animali non riescono a compensare la pressione”. Salvemini ha poi spiegato come ci si prende cura delle tartarughe affette dalla malattia da decompressione: “Attualmente abbiamo a disposizione dei farmaci ma per una cura ottimale di questa malattia è necessario adoperare una camera iperbarica. Noi, con la Facoltà di Veterinaria dell’Università di Bari, stiamo per raggiungere un’intesa con la Marina Militare che ci consentirà di usare proprio una camera iperbarica una per curare i casi più gravi”.
Tutte le altre tartarughe recuperato stanno bene e rimarranno in degenza per qualche giorno per poi essere liberate.