Sono tutt’altro che esaltanti i dati che sono stati diffusi negli scorsi giorni dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in merito alla distribuzione del reddito pro-capite in Italia. In particolare la città di Bisceglie, con un reddito di 14.095 euro, si colloca al terzo posto nella provincia, preceduta da Trani (15.415 per 32.694 contribuenti) e da Spinazzola (15.015 per 3957 contribuenti). Ultime della Bat sono invece le città di Trinitapoli (12.080 euro) e San Ferdinando di Puglia (10.939); gli altri due capoluoghi, Barletta e Andria, si attestano, rispettivamente, al quinto e all’ottavo posto della classifica.
Il dato, relativo al 2017, non manca di suscitare preoccupazione perché, nonostante sia il terzo più alto tra le città della sesta provincia pugliese, si colloca molto al di sotto della media nazionale di € 31.953. Particolarmente impietosa è poi la classifica dei capoluoghi di provincia: quelli della Bat ottengono le ultime tre posizioni della classifica. La terzultima Trani è seguita infatti da Barletta, con 14.012 euro, e Andria, capoluogo più povero d’Italia con soli € 12.508.
La comparazione dei dati con quelli dell’anno precedente non indica sostanziali cambiamenti nella distribuzione del reddito, che continua a mostrare un fortissimo divario tra nord e sud. A Bisceglie si evidenzia tuttavia un lieve decremento della ricchezza, che passa da 14.225 a 14.095. L’analisi degli ultimi dati diffusi dal Ministero sembra indicare, in ogni caso, come la crescita economica (che ha coinvolto a livello regionale Trentino e Lombardia, e in maniera nettamente minore Val d’Aosta, Emilia Romagna e Veneto) riguardi soprattutto le regioni più industrializzate e con alti livelli di esportazione. Restano stabili nel complesso le regioni del Sud, mentre il peggiore decremento di reddito lo mostrano la Sardegna, la Basilicata e, ultima, la Liguria.