Un pubblico numeroso e desideroso di informarsi ha gremito le file dell’Auditorium Epass ieri sera, giovedì 24 novembre, nel corso dell’incontro “Referendum costituzionale Istruzioni per l’uso”, frutto dell’impegno e della coesione di diverse realtà cittadine tra cui il gruppo giovani “Liberi per …” della parrocchia di Santa Maria Madre di Misericordia, l’Azione Cattolica della stessa parrocchia, il giornale Kefàs della parrocchia di San Pietro, il Laboratorio Cittadino di Pastorale Sociale e il Meic diocesano (Movimento ecclesiale di Impegno culturale). All’evento, moderato da Ilaria Dell’Olio e da Serena Ferrara, sono intervenuti a favore del Sì il professor Giuseppe Morgese, docente di Diritto dell’Unione Europea all’ Università degli Studi di Bari, mentre a favore del No la professoressa Marina Calamo Specchia, docente di Diritto Costituzionale Comparato alla medesima università.
Sin da subito la serata è entrata in medias res con un serrato e acceso confronto tra i due fronti. Sulla questione del superamento del bicameralismo perfetto e dell’assetto che dovrebbe avere il nuovo Senato la prof.ssa Calamo Specchia ha fatto notare come “Il bicameralismo paritario viene superato in parte, perché su alcune materie, anche molto rilevanti quest’organizzazione resta, con i rischi connessi a un Senato che non è più rappresentativo”.
D’altro canto il prof. Morgese ha evidenziato come “Il problema maggiore di avere due camere, che svolgono gli stessi compiti, è la questione della fiducia al Governo, poiché abbiamo un sistema in cui due Camere danno la fiducia e una sola è in grado di toglierla”. “Nel nuovo Senato”, continua il professore, “saranno rappresentate le autonome territoriali. E’ sbagliato dire che siccome non saranno delegati dei governi regionali, ma saranno consiglieri regionali e sindaci senza vincolo di mandato, non faranno gli interessi della propria regione. E’ tecnicamente vero, ma devono fare gli interessi delle autonomie territoriali”.
La professoressa, invece, ha messo in risalto come “Il Senato non rappresenta, così come è stato pensato, le istituzioni territoriali; non avremo, infatti una rappresentanza equa a livello territoriale, ad esempio la Lombardia avrà 14 senatori, mentre 10 regioni del Sud avranno 2 senatori. Non possiamo, dunque, garantire la proporzionalità della composizione del consiglio”.
Sulla questione del Cnel la professoressa ha spiegato che possiamo definire quest’organo come una “sentinella silenziosa”. “Rende pareri”, ha continuato Calamo Specchia, “e aveva un potere con non ha mai attivato, se non pochissime volte. Su questo è stato assolutamente carente. Esso, però, ha reso tanti pareri di supporto, di sviluppo, perché composto dagli esponenti delle categorie produttive, cioè gli esponenti dei sindacati e dei lavoratori. Inoltre ha un importante funzione di raccordo tra la società civile e lo Stato”.
Contrariamente Morgese ha asserito che “quest’organo è costato un miliardo in settant’anni e ha prodotto 17 iniziative legislative.” “Il referendum propositivo”, ha illustrato in conclusione Morgese, “è quello che ti propone un articolato di legge e lo sottopone al voto, invece nel referendum d’indirizzo il popolo incarica il parlamento di uno specifico compito o della stesura di una particolare legge. L’ultima questione riguarda le leggi di iniziativa popolare, le cui firme da raggiungere salgono da 50 mila a 150 mila, ma con l’obbligo, che oggi è assente, di essere discusse nelle forme stabilite nel regolamento parlamentare”.
“E’ vero”, ha evidenziato invece la professoressa, “vi è una sorta di obbligo morale del Parlamento di tener conto delle leggi di iniziativa popolare, ma ci sono tempi, forme, limiti, stabiliti dai regolamenti parlamentari”.
L’evento di ieri sera si è rivelato un importante momento di formazione e informazione personale, al di là di questioni meramente politiche e partitiche, dimostrando che i cittadini vogliono comprendere a fondo le questioni riguardanti il nostro Paese.