In seguito al nostro reportage sui parchi pubblicato in data 28 dicembre 2015 (leggi qui) è giunta in redazione una dichiarazione di Nicolantonio Logoluso, presidente della Società di Mutuo Soccorso “Roma Intangibile”, cui è stata affidata la gestione del parco “Unità d’Italia” di via Giovanni Bovio. Ecco la missiva in forma integrale.
“In relazione a quanto letto sul Vs. network risulta doveroso precisare quanto segue.
Il giorno 11 agosto 2011, con grande lungimiranza dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco avv. Francesco Spina, il parco di via G. Bovio viene affidato a corredo della struttura per sede al longevo ed attivo sodalizio biscegliese, Società Operaia di Mutuo Soccorso “Roma Intangibile”. Dopo la ristrutturazione degli ambienti e del parco stesso, prima gravemente degradati ed abbandonati, il 5 settembre 2012 la detta struttura, viene aperta alla fruizione della cittadinanza. Il parco, inoltre, in occasione dei 150 anni della Repubblica Italiana è denominato “Parco Unità d’Italia”.
La sede, con grande sforzo da parte dei soci, è mantenuta in uno stato di grande decoro e costantemente curata con attenzione grazie all’attività encomiabile della S.O.M.S. Roma Intangibile.
L’area naturale posteriore denominata “Orto Schinosa” è stata insignita dall’istituzione di“Giardino dei Giusti”, distinti nel mondo nella lotta contro i crimini verso l’umanità causati dai totalitarismi. Il Parco “Unità d’Italia” viene costantemente pulito e ripulito compreso i viali pavimentati in una continua lotta ad armi impari, contro vandali e ragazzacci che nelle ore notturne devastano con scorribande la struttura.
Oggi il Parco vive una condizione di grande floridezza e vede il susseguirsi di incontri informativi e visite guidate di esperti per le scuole, a testimonianza della bellezza e della storia contenuta nell’area considerata, nonché dell’infaticabile attività di volontariato del sodalizio e del lavoro di mantenimento ponderato e studiato alla perfezione dalla S.O.M.S. in stretta collaborazione dell’Amministrazione comunale.
La struttura necessita ancora di piccoli elementi di restauro relativi alle preesistenti fontane scenografiche, non ancora oggetto di intervento, ma già programmato in vista del loro riadattamento con l’installazione di cimeli bellici originali della Prima e Seconda Guerra mondiale.
Certo è che oggi rispetto al passato è sufficiente affacciarsi all’ingresso dell’area per godere dello splendore e delle virtù presenti, oltre che per scorgere il florido ed elegante parco, diversamente da quanto asserito in una descrizione qualunquistica pubblicata dalla Vs. testata. Non può si denigrare e tantomeno rendere vana, la complessa attività svolta dalla S.O.M.S. “Roma Intangibile” nel corso degli ultimi anni, anche in relazione alla manutenzione del parco stesso.
Generalizzando la struttura è stata descritta impropriamente, senza cognizione di causa, lasciando intendere che il parco sia in totale stato di degrado con rifiuti in ogni dove (mozziconi di sigaretta, lattine, buste di plastica e bottiglie che deturpano le aree verdi): tale descrizione non è assolutamente corrispondente a verità.
Risulta, inoltre, necessario precisare, al fine di onorare il grande sforzo fatto dal sodalizio in questi anni, unitamente all’Amministrazione comunale, che si sta sostenendo in ogni modo la struttura al fine di renderla sempre fruibile all’intera cittadinanza e sviluppare le potenzialità culturali nella nostra operosa cittadina”.
Queste le foto allegate al comunicato di Roma Intangibile:
PRECISAZIONE DEL DIRETTORE DI BISCEGLIE24. Ringraziando per le precisazioni il sig. Logoluso, preme sottolineare che nessuno, e sottolineo nessuno, ha mai “voluto denigrare” e tantomeno “rendere vana, la complessa attività svolta dalla S.O.M.S. Roma Intangibile nel corso degli ultimi anni, anche in relazione alla manutenzione del parco stesso”.
Nel nostro reportage, a proposito del parco Unità d’Italia, questo è stato scritto:
“Per quanto riguarda Unità d’Italia e Don Milani il discorso è simile. Posto che per il primo la predominante del cemento è evidente rispetto al verde (la zona posteriore, che passa sotto via pendio Cappuccini, è inaccessibile), entrambi hanno fontane scenografiche non funzionanti e sporche, nel parco in via Giovanni Bovio molto più grandi rispetto a quella di San Pietro, piena fino all’orlo di erba e acqua stagnante. Un altro problema comune sono i soliti rifiuti: mozziconi di sigaretta, lattine, buste di plastica e bottiglie deturpano le aree verdi, nonostante entrambi i parchi siano forniti di cestini per i rifiuti”.
Francamente non mi pare che in queste parole ci sia il benché minimo intento denigratorio. Che le fontane scenografiche non funzionino è un dato di fatto. Che l’Orto Schinosa o “Giardino dei Giusti” sia chiuso (e abbiamo glissato sulle condizioni in cui versa) è un altro dato di fatto. Che nelle aree verdi del parco vi fossero rifiuti è un altro dato di fatto riscontrato dall’autore dell’articolo durante il sopralluogo effettuato qualche giorno prima della pubblicazione dell’articolo. Nessuno ha mai scritto che la responsabilità di quanto riscontrato sia della Società di Mutuo Soccorso “Roma Intangibile”. In particolare sui rifiuti, nel nostro pezzo abbiamo precisato: “nonostante entrambi i parchi siano forniti di cestini per i rifiuti”. Se in un parco ci sono rifiuti e vi sono anche gli appositi cestini è evidente che si sia di fronte ad un problema di scarso senso civico. E in questo comprendo assolutamente il sig. Logoluso quando afferma di essere, nell’attività di gestione del parco, in “continua lotta ad armi impari, contro vandali e ragazzacci che nelle ore notturne devastano con scorribande la struttura”.
Detto ciò, e precisato altresì che nessuno ha mai messo in discussione l’operato di “Roma Intangibile”, non posso accettare le accuse di “descrizione qualunquistica” o di aver agito “generalizzando” e “senza cognizione di causa”. Fedeli ad una linea editoriale che ha come caposaldo l’oggettività, come sempre ci siamo attenuti ad una descrizione dei fatti, abbiamo raccontato quello che abbiamo visto. Ci spiace se la forma che abbiamo utilizzato possa aver creato fraintendimenti e restiamo a disposizione per ogni eventuale chiarimento.
Nicola Mastrototaro