Savino Montaruli, presidente Unimpresa Bat

Savino Montaruli, presidente Unimpresa Bat

“A distanza di oltre un mese dall’inizio dei saldi invernali 2016 e a distanza di pochi giorni ormai dalla fine il bilancio è a tinte fosche e comunque molto grigio”, parte commentando in questo l’andamento dei saldi invernali il presidente Unimpresa Bat Savino Montaruli.

“Se partiamo dalla situazione relativa alle vendite nel corso dell’anno 2015 – continua Montaruli – possiamo affermare che nel periodo natalizio, grazie al fatto che si è dato praticamente il via a sconti (non pubblicizzati in pubblico quindi leciti) che anche superato, a volte il 50% sul prezzo orginario. Una necessità per far cassa e far fronte ai pagamenti relativi agli approvvigionamenti delle merci in magazzino.

E prosegue: I primi dieci/quindici giorni di gennaio hanno in realtà dato qualche segnale di accenno alle vendite ma nulla di compensativo rispetto alle perdite subite. Il blocco arriva poi immediato e repentino e questa volta a completare il fosco quadro è stato il lunghissimo periodo, tutt’ora persistente, con temperature praticamente primaverili ed addirittura i consumatori che sin da fine gennaio stanno già ricercando prodotti estivi quindi proprio quelli a saldo cioè abbigliamento e calzature, in particolare”.

unimpresa_bat_foto_maniParlando di prospettive, il presidente Unimpresa Bat non lascia spazio a grandi speranze: “In questi giorni le vendite sono praticamente bloccate, completamente bloccate con i negozi stracolmi di merce invenduta che non sanno a chi smaltire. A questo si aggiungano le mancate entrate per far fronte ai nuovi arrivi con le aziende fornitrici che stanno completamente rimodulando le loro tecniche di vendita e richiedono sempre più pagamenti cash. Un dramma”. Sulle realtà più tristemente coinvolte Montaruli spiega: “Questa situazione è sovrapponibile in tutto il territorio provinciale con cali più evidenti a Trani ma anche Barletta, Bisceglie, Canosa e Andria danno segnali di insofferenza e il crescente livello di indebitamento delle imprese, con la prospettiva di moltissime chiusure a cominciare dal secondo semestre di quest’anno la dice lunga su quale sia la situazione nel territorio”.

Quanto ai numeri statistici: “In definitiva si può affermare senza ombra di dubbio che a fronte di vendite stabili fino a fine gennaio oggi il calo si aggira attorno al 20% quindi molto più della media nazionale di calo vendite registrata una settimana fa che parla del 10% in meno. E’ ovvio che queste percentuali vanno rapportate allo stesso periodo dell’anno precedente e sempre alle vendite a saldo quindi non tengono conto della perdita media dell’anno 2015. Se dovessimo far invece riferimento a tale media annuale si può parlare di cali che si aggirano intorno al 38% e da questa percentuale in su significa perdita del valore aziendale con una probabilità di chiusura definitiva dell’impresa che si aggira attorno al 60%. Se poi – tiene a precisare in conclusione Montaruli – vogliamo trattare il tema delle conseguenze dell’indebitamento aziendale in un territorio come il nostro, dove l’usura e il prestito a strozzo sta dilagando, allora apriamo un’altra pagina”.

Foto copertina: www.huffingtonpost.it