“Prosegue il cannibalismo delle strutture ospedaliere tranesi, a vantaggio di quelle biscegliesi. Avevamo fatto bene a dubitare della lealtà del direttore generale nei confronti del nostro territorio. Mi riferisco a una disposizione di servizio con cui il direttore sanitario, amministrativo e generale della Asl Bt dispongono, a partire dal primo febbraio 2019, nel Pta di Trani, la temporanea sospensione della guardia cardiologica (la giustificazione è che «è già operativa la telecardiologia») e della guardia rianimatoria («non è prevista in un Pta e non ci sono abbastanza anestesisti» si legge); la sospensione degli istituti della pronta disponibilità dei dirigenti e dei tecnici per patologia clinica e radiologia. Questi due servizi saranno attivi solo dal lunedì al sabato dalle 8 alle 14″, ecco quanto riportato dal consigliere regionale Mimmo Santorsola, già assessore regionale, sul personale profilo Facebook, in merito a vicende legate ai nosocomi di Bisceglie e Trani e al succitato provvedimento della direzione Asl Bat.
“Il Pta di Trani non può essere una stampella dell’ospedale di Bisceglie“, tuona Santorsola, “Chiedo al sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, e a tutti i consiglieri comunali della città, di prendere immediatamente posizione, senza condizionamenti politici. Solo per il bene del nostro territorio, per rispetto della sua identità. Io mi farò portavoce delle istanze di tutti i cittadini tranesi in Regione, chiedendo l’intervento diretto del presidente Emiliano che ha sottoscritto quel protocollo d’intesa completamente disatteso dalla direzione Asl”, conclude il consigliere.
Non tarda ad arrivare la risposta del direttore generale Asl Bat Alessandro Delle Donne: “Stiamo agendo nel pieno rispetto degli accordi sottoscritti nel protocollo e nel rispetto delle disposizioni regionali. E non solo. Stiamo trasformando il San Nicola Pellegrino di Trani in un Presidio Territoriale di Assistenza all’avanguardia“, spiega il dg Asl Bt respingendo le accuse del consigliere regionale Santorsola, “Come da accordi stiamo solo agendo come previsto dalle disposizioni regionali, limitando alcune attività nelle more della correzione della delibera di giunta regionale n.985/2017 e in mera esecuzione della Dgr n.2025 del 2018 il passaggio della postazione medicalizzata fissa a gestione 118, prevista dalla dgr 583/18 deriva direttamente dalla applicazione del D.M. 70/2015, disponendo che il servizio di emergenza urgenza nei punti di primo intervento con accessi superiori a 6000/anno, venga gestito completamente dal 118″.
“Le guardie rianimatore in questo contesto, almeno in prima applicazione, non sono previste. Mi spiace constatare per l’ennesima volta che non si guarda mai agli sforzi di innovazione e riorganizzazione che stiamo facendo“, sottolinea Delle Donne, “sforzi che vanno nella direzione dell’efficienza e dell’efficacia: il Presidio di Trani non è una stampella di Bisceglie”, precisa, “è altro rispetto a Bisceglie e rispetto a tutte le altre strutture della Asl stessa, offre una assistenza necessariamente diversa, non ospedaliera, che tra l’altro viene molto apprezzata dai cittadini”.