Scambio di missive tra i referenti delle Caritas parrocchiali di Bisceglie e padre Onofrio Cannato, il sacerdote allontanato dalla parrocchia di San Vincenzo De Paoli poco più di una settimana fa. Nei giorni scorsi abbiamo dato ampio spazio alla vicenda di padre Onofrio riportando l’ultimo discorso del sacerdote ai suoi parrocchiani (vedi qui il video) e le successive testimonianze d’affetto dei fedeli che l’hanno sempre seguito (vedi qui il video), infine abbiamo anche riportato i passaggi dello scottante verbale del consiglio pastorale in cui si parlava dell’allontanamento di padre Onofrio (leggi qui).
Oggi ci giunge un’altra importante testimonianza dell’operato e della grande umanità di padre Onofrio. I referenti delle Caritas parrocchiali di Bisceglie hanno inviato una lettera di ringraziamento all’ex parroco della parrocchia San Vincenzo De Paoli che vogliamo riportarvi nella sua interezza:
“Carissimo Padre Onofrio, increduli per la decisione del trasferimento della tua missione sacerdotale in un’altra sede, unitamente tutti i tredici referenti delle Caritas parrocchiali di Bisceglie, che hai coordinato, avremmo voluto rivolgere una richiesta di ripensamento a Te ed alle autorità ecclesiastiche, il superiore generale della congregazione Vincenziana e l’Arcivescovo della diocesi di Trani Barletta e Bisceglie, in cui hai svolto il tuo mandato presbiteriale. Ma, dopo la messa di ringraziamento e di congedo, officiata da sua eccellenza Mons. Giovanni Battista Pichierri e dopo la calorosissima manifestazione espressa dai tuoi parrocchiani, che ha avuto eco imponente sui media locali, ci è sembrato inappropriato rivolgere alle stesse autorità che hanno decretato ed avvallato il tuo trasferimento un atto di clemenza. Oggi, riprendendo ad approvvigionare le Caritas Parrocchiali di Bisceglie, abbiamo avvertito tutti il vuoto della tua paterna benedizione e l’unica parrocchia che non ha ritirato i rifornimenti per i suoi poveri è stata proprio la Tua Parrocchia di San Vincenzo che anche in questo modo ha forse inteso manifestare il suo dissenso alla tua partenza. Ti ringraziamo per la singolare collaborazione che hai saputo instaurare tra tutte le parrocchie di Bisceglie consentendo di migliorare il servizio di distribuzione dei generi di prima necessità e d’incrementarne il quantitativo e la qualità dei prodotti; grazie per aver avviato una efficiente organizzazione e per aver favorito uno spirito di solidarietà tra noi operatori delle Caritas parrocchiali. E’ anche merito tuo se le Caritas parrocchiali di Bisceglie, esempio più unico che raro, oggi utilizzano congiuntamente il “Banco delle opere di Carità di Bari”, usufruendo della collaborazione logistica dell’esercito italiano e di tanti volontari che a vario titolo si sono resi disponibili in assoluta gratuità; è grazie anche a te se si è resa possibile la modernizzazione dei gesti di Carità di questa città con l’ausilio di un data-base informatico (il software Gemaca) e con l’uso della rete, che permette di monitorare e facilitare gl’interventi mirati ai nostri fratelli più piccoli. Grazie per l’impulso con cui hai consentito che le parrocchie biscegliesi concordemente si dotassero di un furgone al servizio della comunità, impiegando i fondi anticrisi dell’8 per mille che la Cei aveva loro reso disponibili. Con il tuo sostegno noi operatori volontari dei Centri d’Ascolto abbiamo potuto usufruire della formazione necessaria per meglio accogliere quanti lo chiedono; e grazie al tuo impulso, insieme alle altre autorità ecclesiastiche del territorio, si sono avviate le premesse per la realizzazione concreta di tante iniziative (si sta lavorando per una sede cittadina della Caritas, per una mensa, uno spaccio vestiari e l’organizzazione di ospitalità per i poveri e i migranti in transito nella nostra città). Vogliamo ringraziare, in fine il buon Dio per averci fatto dono della tua presenza e della tua amicizia e per averci consentito di recepire, anche in questa ultima vicenda, una grande lezione di obbedienza e di mitezza, un caloroso invito al dialogo, peraltro sempre testimoniato nelle occasioni di collaborazione con il nostro gruppo, e più di ogni altro un insegnamento: la volontà di rendere concreta la preghiera con esempi di dedizione e con la capacità di restare in prima fila nel sacrificio e nell’operosità, intesa come stimolo alle opere di Carità. Di tanto noi tutti vogliamo raccoglierne l’esempio. Rendiamo pubbliche queste poche righe di ringraziamento a Te nella Speranza che la Fede verso l’indulgenza del Padre Celeste possa ispirare l’amatissimo Papa Francesco, i cui insegnamenti ci sembrano riflettersi a pieno nella tua azione, perché ci consenta di recuperare la tua opera di Carità tra noi, così ben iniziata e che necessita di essere proseguita con la stessa passione fin ora da te dedicata. Rimettiamo nelle mani di Dio te e la tua opera missionaria perché, comunque, possa proseguire ovunque Lui vorrà. Con affetto e riconoscenza i referenti Caritas delle parrocchie di Bisceglie”.
A stretto giro è giunta anche la risposta di padre Onofrio che invita i referenti Caritas a continuare con coraggio e tenacia nella loro opera quotidiana, anche questa missiva è riportata in forma integrale:
“Ai referenti delle Caritas Parrocchiali che mi hanno scritto. Grazie amici, del tempo trascorso insieme porto nel cuore la vostra determinazione e la gioia operosa nel servire. Ricordate sempre quello che dicevamo nei nostri incontri formativi: il nostro servizio, è mettere al centro la persona in cui dobbiamo scorgere il volto di Cristo e sentirci poveri tra i poveri, salvaguardando sempre la dignità di chi a noi si rivolge. Il servizio non deve mai elevarci ad una condizione di superiorità nei confronti degli altri ma deve farci sentire piccoli, perché è Dio che ci rende degni di poterlo servire. Ho visto con piacere, quanta volontà avete messo, nel superare ogni ostacolo pur di assolvere le necessità del prossimo. A tale proposito, tengo a precisare che mai gli ex collaboratori della Caritas della Parrocchia San Vincenzo avrebbero manifestato il loro dissenso a danno dei più bisognosi. Quando c’ è l’avvicendamento del parroco, tutti gli incarichi vengono azzerati ed il nuovo, deve convocare tutti i collaboratori per proporre i nuovi incarichi, cosa che non è avvenuta. Attualmente, il nuovo Parroco, ha assegnato tutte le attività della parrocchia, alle suore Zelatrici. Vi prego quindi di spronarle a proseguire con il servizio. Rimango a vostra disposizione sempre, per esservi di supporto anche a distanza, ma con la promessa di rivederci presto. Vi porto nelle mie preghiere. Grazie, posso solo ringraziarvi del tempo condiviso, al servizio del nostro Signore”.