“Si rende noto che il Coordinamento Regionale Puglia della O.S. USB Lavoro Privato, ha aderito allo Sciopero Nazionale del Trasporto Pubblico Locale, indetto per il giorno 25 novembre 2020“, questo è quanto si legge sulla pagina ufficiale della Società Stp Bari.

Tra le motivazioni e le richieste che hanno portato all’adesione allo sciopero vi sono:
• tutela della salute e sicurezza dei Lavoratori e della Collettività;
• provvedimenti di prevenzione tardivi ed inadeguati, a fronte della nuova e già attesa diffusione pandemica, in particolare dei servizi scolastici e delle attività lavorative/produttive;
• scarsa propensione ad investire realmente nella prevenzione del rischio di contagio;
• vergognoso ritardo alla corresponsione delle somme dovute alla cassa integrazione in riferimento al lockdown febbraio/marzo 2020;
• emanazione di un “quadro normativo” (decreti, protocolli di intesa ecc.) che definisce delle misure di prevenzione insufficienti e, spesso, poco chiare rispetto agli obblighi dei datori di lavoro;
• assenza di un sistema di controllo efficace sull’attuazione degli obblighi di legge da parte delle aziende;
• assenza delle deroghe normative necessarie alla distrazione di utilizzo dei veicoli M2 – M3 Classe 2 e 3 ai sensi dei DD.MM. 18 aprile 1977, 14 novembre 1997, 20 giugno 2003 e loro modificazioni ed integrazione; nonché alla possibilità di riempimento all’80% dei veicoli M2 – M3 Classe 2 per tutta la lunghezza della linea e non sulla specifica tratta;
• assenza di misure a sostegno dei lavoratori del TPL varate dal Governo; che si è mosso unicamente in favore delle aziende esercenti il Servizio Pubblico Locale prevedendo sia il finanziamento al 100% dei corrispettivi (art. 92 c. 4-bis DL Cura Italia), sia un Fondo di 600 mln per il risarcimento mancati introiti (art. 200 DL Rilancio) ed ulteriori 300 mln per il rafforzamento del servizio con acquisto e/o noleggio mezzi; misure completamente disattese che hanno solo sottratto risorse per la garanzia dei livelli occupazionali e salariali agli addetti del settore;
• assenza di una politica atta alla ripubblicizzazione dei servizi essenziali: mai come in questa drammatica fase di pandemia si è evidenziato l’importanza che i servizi pubblici essenziali tornino ad essere gestiti in modo diretto dall’ente pubblico e non da Aziende che mirano a pubblicizzare le perdite e privatizzare i profitti;
• assenza di un piano nazionale della mobilità;
• assenza di interventi strutturali che sappiano rispondere alle reali esigenze dei territori nella quantità, qualità e sicurezza del servizio.
Lo sciopero interesserà:
• la durata di 4 ore, dalle ore 15:31 alle ore 19:31, per il personale viaggiante dei servizi extraurbani su gomma affidati alla scrivente Società (si precisa che tutte le corse in partenza prima delle ore 15:31 giungeranno normalmente al Capolinea di destinazione),
• le ultime due ore della prestazione lavorativa, per il personale degli impianti fissi.

“Pertanto, nelle suddette ore”, concludono, “il servizio potrebbe subire interruzioni da parte del personale aderente allo sciopero”.