La magia del venire al mondo al centro del terzo appuntamento del progetto di formazione “La tua gravidanza”, a cura di Mente Interattiva in collaborazione con Niralamba (Gilda Bellifemine) che si è tenuto ieri, venerdì 12 dicembre, presso la sede di Mente Interattiva in P.zza Vittorio Emanuele II, n°43.
A parlarne, Gabriella Falcicchio, ricercatrice presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bari e una delle autrici del libro “Il primo sguardo, prime ore di vita, cure prossimali e affettività”, che ha presentato per l’occasione. L’incontro ha avuto inizio con la proiezione dell’intervista al neonatologo di fama internazionale Marshall Klaus, con le bellissime immagini, i filmati di parti fisiologici e “cure prossimali” girati da una delle autrici del libro, l’ostetrica Polina Zlotnik e mettendo in luce l’enorme importanza del momento della nascita, dell’accoglienza e della creazione del primo legame fra madre e neonato che viene ad instaurarsi già dai primi attimi di vita quando entrambi cominciano a riconoscersi come parti complementari.
Fortissima la carica emotiva che caratterizza questi momenti. Un’energia che il neonato percepisce, che farà sua e che plasmerà il suo rapporto e il suo futuro approccio con il mondo. Perché venire al mondo non è un elemento irrilevante e che può essere così facilmente messo da parte e dimenticato ma è, al contrario, un momento apicale e strettamente legato alla nostra vita. Le modalità con le quali si viene accolti al mondo e le relazioni che vengono a crearsi nelle prime ore di vita agiscono in maniera preponderante nella crescita del bambino e di conseguenza anche nella costruzione della società.
Enorme e sentito coinvolgimento da parte dei presenti che si sono riconosciuti nelle parole e nelle immagini che hanno accompagnato l’incontro. Alcuni hanno condiviso le proprie esperienze e i loro interrogativi, tanti altri si sono lasciati andare a semplici sguardi di approvazione ma che ben lasciavano trasparire la grandissima partecipazione emotiva con la quale stavano vivendo l’incontro e stavano percependo ogni singolo dettaglio, in un clima di estrema e profonda complicità. Con la nascita non viene alla luce solo il bambino ma rinasce anche la madre che si ritrova meravigliosamente protagonista di un rinnovamento interiore, di una rigenerazione completa che le consente di guardare il mondo con altri occhi, con uno sguardo più profondo e più riflessivo. E proprio la donna è la prima a soffrire e a portarsi dentro i segni e gli effetti di pratiche di assistenza e di atti ostetrici invasivi e nocivi, convalidati solo perché reiterati nel tempo ma che usurpano e distruggono per sempre quell’inevitabile equilibrio primordiale.
Infatti, sottolinea Gabriella Falcicchio «L’evento della nascita non va né forzato, né accelerato, né manipolato ma piuttosto custodito e protetto da interferenze esterne». Il punto fondante sta semplicemente nell’attendere, nel rispettare la sacralità del momento, i graduali tempi fisiologici, assecondando e dando ascolto alle esigenze naturali del neonato e della madre.
Determinanti e decisivi, quindi, i primi attimi che accompagnano la nostra esistenza. Attimi che andrebbero tutelati, “viziati” e a cui basterebbe fare solo maggiore attenzione, rispettando e venerando quell’incredibile incantesimo che è la vita.