È nel corso di una conferenza pubblica che nella giornata di ieri, venerdì 6 aprile, è stato siglato il protocollo d’intesa relativo al progetto di una pista ciclabile che colleghi la Murgia con l’area di Ripalta. Protagonisti dell’atto, un grande passo avanti nella realizzazione del progetto, il vicesindaco Vittorio Fata e la fondazione Pro Natura – Bisceglie, rappresentata dal presidente Mauro Sasso. La conferenza di presentazione, tenutasi all’interno della Sala Multimediale del Castello svevo-angioino, ha visto la partecipazione di numerosi ospiti accomunati dall’impegno e dalla sensibilità per le tematiche ambientali.
Tema del convegno, moderato dalla giornalista Serena Ferrara, il progetto di realizzazione di una pista ciclabile che colleghi l’area di Ripalta-Torre Calderina al territorio di Ruvo di Puglia. L’itinerario, lungo circa una decina di chilometri, dovrebbe seguire il percorso della Lama di Santa Croce che, partendo dall’interno, si snoda per l’agro biscegliese fino a sfociare proprio nella litoranea tra Bisceglie e Molfetta; la nuova pista ciclabile intersecherà, secondo i piani, quella già esistente che percorre via Capitini. Il percorso congiungerà, inoltre, numerosi siti di alto interesse storico/archeologico, come le Grotte di Santa Croce, il Dolmen della Chianca, i casali di Zappino e Navarrino e il museo Jatta di Ruvo.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco facente funzioni Vittorio Fata, ha preso la parola l’ospite d’onore della serata, il presidente della Federazione nazionale Pro Natura dottor Mauro Furlani, che nel corso del suo discorso ha tracciato un breve quadro storico della fondazione da lui rappresentata. L’intervento di Furlani ha posto l’accento sull’importanza della libertà d’azione delle Pro Natura locali (come, appunto, quella di Bisceglie): “La difesa della natura passa, a nostro parere, attraverso diverse sfaccettature: non è un elemento singolo e limitato. Alla protezione della natura si giunge attraverso molte strade, e molte nostre federate svolgono attività tra loro anche molto diverse che però convergono nel nostro grande obiettivo che è la protezione della natura”.
Dopo Furlani ha preso la parola il “padrone di casa” Mauro Sasso. Il presidente della sezione locale di Pro Natura ha mostrato al pubblico le numerose iniziative, quelle riuscite e quelle fallimentari, che hanno coinvolto Ripalta, un’area naturale dal grande interesse paesaggistico ed ambientale. L’attenzione dell’associazione, come più volte precisato da Sasso, è rivolta non solo agli interventi di riqualificazione dell’area, ma soprattutto alla sua salvaguardia: non sono mancate, infatti, alcune critiche mosse al progetto corrente. Il protocollo d’intesa servirà infatti a stabilire le linee guida condivise grazie alle quali sarà possibile perfezionare il progetto esistente.
Il breve intervento successivo è stato quello di Salvatore Giannino, presidente della sezione Pro Natura di Margherita di Savoia. Dall’alto della sua lunga esperienza in materia di tutela di aree protette (in territorio margheritano c’è infatti la Riserva Naturale delle Saline) Giannino si è complimentato con la sezione biscegliese e ha auspicato una prossima realizzazione del progetto.
Gli ultimi tre relatori hanno infine fornito un esaustivo quadro della situazione del percorso ed, in particolare, dell’area di Ripalta. Il dottor Pasquale Perruccio, consigliere dell’associazione, ha mostrato al pubblico i dati relativi alle specie vegetali e faunistiche presenti nella zona di Ripalta, nonchè quelli delle specie presenti sia a Bisceglie che sulla Murgia; un dato particolarmente interessante è l’elevatissimo tasso di biodiversità riscontrato sul litorale (con 109 specie su 300 ettari), 18 volte superiore a quello della Murgia (1500 specie presenti su 68077 ettari). Il giovanissimo Arcangelo Acquafredda ha fornito, traendolo dalla propria tesi di laurea, un interessante excursus sugli aspetti geomorfologici del territorio, sottolineandone la particolarissima conformazione del litorale. L’intervento conclusivo del dottor Antonio Tritto ha infine riguardato l’assetto “urbanistico” della pista, che cercherà di coniugare la sicurezza degli utenti, attraverso l’installazione di muretti, segnaletica e pavimentazione, con il minimo impatto ecologico ed ambientale, grazie all’utilizzo esclusivo di legno e materiali naturali; saranno inoltre previste delle aree di sosta, un punto di ristoro ed una serie di cartelli esplicativi.