“Noi operatori delle cooperative sociali siamo abituati ai ritardi, due-tre-anche quattro mesi, ma adesso parliamo di un lasso di tempo molto più lungo e la situazione è delicata e preoccupante: il rischio è la sospensione dei servizi erogati“, non usa mezze espressioni Angela Quatela, presidente della cooperativa sociale “Uno Tra Noi” di Bisceglie, centro diurno socio-riabilitativo attivo dal 1990, per descrivere la situazione che si trovano ad affrontare da molti mesi le cooperative dell’Ambito di Zona Trani-Bisceglie i cui dipendenti (circa 200) non percepiscono stipendi.
“Nonostante tutto continuiamo ad andare avanti perché pensiamo cosa comporterebbe per le famiglie e per gli utenti (circa 1000 in totale) la cessazione delle nostre attività”, sottolinea la presidente Quatela. Sull’intervento del Comune di Bisceglie che si è fatto carico di versare al comune capofila, Trani, gli stipendi di maggio e giugno 2017: “E’ un intervento utile, ma non risolutivo. E poi: perché non lo si è messo in atto prima, invece di aspettare il collasso? Chiediamo ai Comuni e alla Regione semplicemente di svolgere i loro ruoli e di sbloccare questa situazione snellendo e rendendo meno farraginoso l’iter burocratico”.
Nell’intervista video (riprese e montaggio di Daniela Mitolo) la presidente Quatela ci spiega come si sia arrivati a questa situazione e quali sarebbero gli espedienti da mettere in campo per avvicinarsi alla risoluzione del problema.