Continua la spending review imposta dallo stato nei confronti dei comuni italiani ed è giunta la volta di affrontare il nodo delle società partecipate. Sul piano nazionale il “piano Cottarelli” ha predisposto una drastica riduzione delle partecipate comunali da 8.000 a circa 1.000. Il comune di Bisceglie ha quindi dovuto razionalizzare la sua partecipazione in alcune società.

Con la delibera di giunta N. 103 del 31/03/2015 l’amministrazione ha presentato un piano operativo di razionalizzazione che si ispira ai principi di: “coordinamento della finanza pubblica, il contenimento della spesa, il buon andamento dell’azione amministrativa e la tutela della concorrenza e del mercato” . Alla delibera di giunta viene quindi allegato sia il piano di razionalizzazione che un’accurata relazione tecnica sullo stato delle partecipate.

La relazione ha passato il vaglio della giunta e sarà poi sottoposta al giudizio del Consiglio Comunale.

Nel concreto ecco cosa emerge da questo piano di razionalizzazione. I dati più interessanti riguardano di certo le due società partecipate in forma diretta con le quote più rilevanti ovvero la Farmacia Comunale e la Bisceglie Approdi s.p.a.

Per quanto riguarda la farmacia di via Don Tonino Bello il comune detiene una quota del 45% e la società è in perdita da oltre un triennio. Le perdite complessive negli ultimi tre anni sono pari a circa 108.000 euro. Il Comune ha deciso quindi di cedere completamente tutte le sue quote: “La società è in perdita da oltre un triennio e non si intravedono scelte tali da poter creare un immediato e decisivo cambio di rotta” inoltre “La soluzione di vendita della quota appare improcrastinabile nella misura in cui si voglia evitare di collocare sul mercato una società in crisi di liquidità e con il concreto rischio di non poter proseguire utilmente nella propria attività”.

Il comune prevede per prima cosa di presentare tutta la situazione in consiglio comunale entro la sessione, prevista per il mese di maggio, in cui si parlerà di bilancio. Successivamente ci sarà una perizia valutativa e la conseguente predisposizione della gara di vendita, la procedura dovrebbe concludersi entro il mese di marzo 2016.

Nonostante abbia accumulato negli esercizi 2011-2012-2013 un saldo negativo per 555.038 euro la Bisceglie Approdi s.p.a. non verrà ceduta dal comune di Bisceglie. Secondo quanto scritto nel piano operativo di razionalizzazione: “L’operazione di risanamento avviata con la nomina del nuovo c.d.a., ha consentito di portare la società in attivo già nell’anno 2014, anche se si è dovuto procedere ad una operazione di riduzione del capitale sociale per l’assorbimento delle perdite degli esercizi pregressi”. Al momento il comune detiene il 99,26% delle quote societarie ed è interessata a rendere appetibile ed interessante la società per ricercare cosi sul mercato un operatore privato munito di specifiche competenze. Lo scopo è quindi quello di ristrutturare la società per creare le premesse per una nuova e proficua collaborazione tra pubblico e privato. Nel concreto lobiettivo strategico per il futuro della Bisceglie Approdiè il seguente: “Ampliare il novero di servizi e prestazioni erogate dalla società, in modo da offrire ai diportisti un pacchetto integrato che serva anche a fidelizzare la scelta del porto di Bisceglie e a destagionalizzare le presenze” . Per realizzare tale percorso di crescita il comune prevede tre anni ma il freno alle perdite delle utenze e l’attuazione di logiche volte al risparmio della spesa sono già in corso di attuazione.

Queste in breve le intenzioni dellamministrazione comunale biscegliese nei confronti delle due più importanti società partecipate, siamo certi che nei prossimi mesi si discuterà molto di queste scelte strategiche adottate per ora dalla Giunta e con ogni probabilità nel prossimo futuro anche dal Consiglio Comunale. Appare evidente la volontà del Comune di Bisceglie di voler puntare tutto sulla propria area portuale, il rifacimento del waterfront e tutti i lavori annessi non possono di certo trovare un valido sbocco se la Bisceglie Approdi s.p.a. non diventerà presto un’eccellenza del territorio.