Il presidente della provincia di Barletta-Andria-Trani, nonché sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, ha risposto ad una lettera aperta inviatagli nella mattinata di martedì 19 gennaio da Michele De Marinis, presidente della Cna Bat (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), in cui quest’ultimo gli chiedeva le regioni dell’aumento dell’addizionale Tari, cioè il tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni ambientali, dal 4 al 5% e la revoca dello stesso in quanto, a detta di De Marinis, penalizzante per le imprese del territorio.
«Voglio anzitutto precisare che l’aumento della Tari, seppur in bassissima percentuale, si è reso necessario per poter accedere ad un contributo statale erogato di circa 800mila euro in favore della nostra Provincia – ha dichiarato Spina – È nota a tutti, e la stessa Cna ne ha dato atto, la condizione complessa delle Province italiane che da una parte hanno subito e subiscono continui tagli ai trasferimenti, dall’altra, in crescendo, sono chiamate a concorrere finanziariamente, con risorse proprie, alla finanza pubblica. L’aumento della Tari, dunque, incide pochissimo sulle tasche dei contribuenti: poco più di un euro per ogni abitante della nostra Provincia”.
“In questo modo – ha proseguido il presidente provinciale – potendo beneficiare di quel contributo statale di circa 800mila euro, siamo riusciti a recuperare le risorse economiche necessarie per coprire il servizio di assistenza socio-educativa in favore degli studenti diversamente abili, audiolesi e videolesi che frequentano le nostre scuole. Ancora, grazie a questi fondi stiamo garantendo il pieno funzionamento delle scuole, anche per quanto riguarda attività non strettamente di nostra competenza (utenze telefoniche ecc.) e la manutenzione delle strade di nostra competenza”.
Il presidente Spina ha poi concluso: “La provincia di Barletta-Andria-Trani è tra le poche in Italia ad essere miracolosamente riuscita nell’impresa di chiudere in pareggio il proprio bilancio, rispettando con ogni probabilità il patto di stabilità (tra qualche giorno ci sarà il report completo), evitando così pericolosi disavanzi o, peggio ancora, un dissesto finanziario che avrebbe prodotto conseguenze ben più onerose sulle famiglie e soprattutto sulle piccole imprese a cui probabilmente fa riferimento il Cna”.