Spesso ad ognuno di noi è capitato di toccare con mano il deprimente stato di degrado civico imperante nella nostra città. Quanto accaduto la mattina di domenica 26 luglio va purtroppo esattamente in questa direzione. E non c’entra nulla con il sacrosanto diritto di protestare o semplicemente far notare in maniera civile disservizi, disagi e qualsivoglia aspetto da migliorare in città. Piuttosto va nel senso opposto, di coloro che, con presunta cognizione di causa e senza alcuna educazione né rispetto, si ergono a detentori della verità assoluta e si sfogano contro il primo bersaglio utile.

Veniamo al fatto. Intorno alle 12 di domenica scorsa, sul waterfront, in via Nazario Sauro, ho assistito personalmente ad un autentico gioco all’insulto da parte di alcuni cittadini nei confronti degli ausiliari del traffico. La grave colpa di questi ultimi? Fare il loro dovere ed evitare che i mezzi transitassero lungo la zona chiusa al traffico per la manifestazione “Mercanti al borgo”. Una serie di offese vergognose reiterate ai due lati del waterfront e alla chiusura di via della Repubblica. Parlando con gli ausiliari del traffico, indirizzo di parolacce di ogni tipo, lo scoramento è apparso evidente oltre che comprensibile, come la dignità del lavoro svolto e il senso del dovere che li ha spinti ad andare avanti.

Protestare così veementemente, senza rispetto per chi stava svolgendo il proprio dovere, per una strada interdetta al traffico per una manifestazione pubblica in una zona che si intende rilanciare, oltre che dare l’esatta misura della deriva civica in atto nel nostro paese, denota anche la necessità di uno scatto d’orgoglio della comunità, di un cambio di mentalità che ci renda, una volta per tutte, meno ottusi e “provinciali” (nell’accezione negativa che spesso, impropriamente o no, si dà all’aggettivo). E il primo passo per questo è affrontare un argomento maledettamente importante per il futuro di Bisceglie, l’educazione dei propri cittadini.