Risalente agli anni 70’ circa, la processione serale dei misteri è l’ultima grande tappa della settimana santa. Protagoniste di questo evento sono le confraternite, impegnate nel portare in processione la statue, in totale nove, che custodiscono e venerano. Durante il rito, i simulacri sfilano accompagnati da note funebri e seguendo un ordine preciso che riprende la passione di Cristo: Gesù nell’Orto (sant’Adoeno), san Pietro (san Matteo e Nicolò), Gesù alla colonna (sant’Agostino), Ecce homo (Misericordia), La Veronica (san Matteo e Nicolò), La Desolata (san Domenico), il Calvario (sant’Adoeno), Pietà (Santissimo) e, infine, Cristo morto nella culla (san Matteo).
Una delle maggiori curiosità di questa processione resta certamente la denominazione. Con ogni probabilità il nome “misteri” deriva da antichi culti pagani, infatti i tradizionali “riti misterici” erano pratiche iniziatiche eseguite da chi desiderava una religione più intima e spirituale rispetto a quella comune e tradizionale. Quindi, un po’ come la tradizione dei sepolcri, anche i misteri hanno, parzialmente, un’origine non cristiana.
Tornando a tempi più recenti, come la maggior parte delle tradizioni, anche i misteri hanno subito nel corso del tempo alcune modifiche dettate perlopiù da idee e convinzioni popolari. Infatti, circa trent’anni fa, a Bisceglie, Cristo moriva ben due volte: la sera del giovedì santo, durante la tradizionale processione del “Cristo nda la caténe”, e la sera del venerdì santo durante un’ulteriore processione denominata “Criste de la Cappède”, rito che partiva dalla chiesa di sant’Agostino e si snodava per le vie cittadine. Diversa era anche la processione stessa dei misteri che non si svolgeva, come adesso, il venerdì pomeriggio ma il venerdì mattina, in concomitanza con l’Incontro. I simulacri, accompagnati dalle rispettive congreghe, uscivano dalla chiesa di appartenenza alle 6 del mattino per ritrovarsi al Calvario e assistere al bacio tra la Madonna e Gesù. Infine, di contorno ai misteri, vivevano anticamente, soprattutto tra gli uomini, anche alcune tradizioni “pagane”, come ad esempio il gioco di “scè a tezzuò re d’ove”. Il passatempo consisteva nel affrontarsi con delle uova. Vinceva chi rimaneva col guscio del proprio uovo sano dopo aver battuto ripetutamente contro quello del concorrente.
La processione dei misteri, accompagnata da clero, fedeli e parrocchie, si terrà questa sera alle ore 19 in piazza Vittorio Emanuele.