“Il nostro Comune, grazie agli sforzi dei cittadini, ha iniziato a concepire come bisogna differenziare e solo grazie a loro abbiamo raggiunto il 65% di raccolta differenziata”, ha dichiarato il consigliere comunale Gianni Casella nel corso dell’incontro svoltosi nell’auditorium Santa Croce su ‘Città pulita, Tari leggera’, “Bisceglie si è trovata a dover differenziare, come prevede la legge, dalla sera alla mattina, senza che nessuno mettesse a conoscenza i cittadini delle modalità e delle caratteristiche, senza coinvolgimento delle scuole, delle associazioni“.

“Se cinquemila evasori che si contano in città oggi pagassero l’imposta sui rifiuti, duecento euro pro capite, avremmo un milione di euro di recupero delle imposte. Abbiamo un costo di smaltimento dei rifiuti pari a un milione e mezzo di euro”, sottolinea Casella, “potremmo recuperare, se ci fosse una gestione corretta e attraverso la strategia rifiuti zero, oltre due milioni e mezzo di euro. Agli evasori dico che la prossima amministrazione vi beccherà: non è una minaccia, ma giustizia sociale“.

E aggiunge: “Non è un convegno di carattere politico, la campagna elettorale, lasciamola ad altri. Noi ci stiamo preoccupando di comunicare ai cittadini quello che si può fare. Se in un anno e mezzo, da quando il consiglio comunale ha approvato all’unanimità la strategia rifiuti zero, fosse stata attuata, anche solo in parte, saremmo un passo in avanti ma non c’è la volontà politica“.

Passaggio immancabile per il commento della sentenza del Consiglio di Stato che ha rigettato il ricorso di Ambiente 2.0 portando al subentro della ditta Sangalli: “Tutto questo significa che le problematiche inerenti la gestione del servizio, che oggi sono sotto gli occhi di tutti, la mancanza di comunicazione tra azienda e amministrazione verificatasi già con la Camassambiente, porteranno a conseguenze negative sul piano gestionale e in termini di contenzioso. Credo sia necessario il buon senso”, evidenzia Casella, “se questo nuovo passaggio dovrà avvenire, sia fatto con dovizia di condizioni e di particolari, con assunzione di responsabilità. Invito pubblicamente, come forza di opposizione, il sindaco facente funzioni Vittorio Fata, a convocare un tavolo di concertazione con aziende, associazioni sindacali, le associazioni di categoria e tutte le forze politiche. Il problema dei rifiuti non ha colori politici, è un problema della città e per essere risolto vanno unite tutte le forze ‘normodotate’ di questo paese”.

Coinvolgimento e conoscenza sono stati i temi ricorrenti dell’intervento del rappresentante dei Verdi di Bisceglie Maurizio Parisi il quale ha illustrato i vantaggi e le peculiarità della strategia rifiuti zero: “Primo passo è differenziare al meglio, poi c’è il porta a porta che suppone una organizzazione pensata e infine c’è la tariffazione puntuale”. Sulle serie problematiche derivanti dalla cave fumanti nell’agro tranese ha parlato Francesco Bartucci, geologo del Comitato Bene Comune – Trani: “Da settembre respiriamo, ventiquattro ore su ventiquattro, fumi nocivi. E’ una vera e propria terra dei fuochi. Sono cave dismesse dopo la loro utilità estrattive e diventate discariche a cielo aperto. E Bisceglie, in linea d’aria, è a cinque chilometri da queste cave”.

E’ stata ben dettagliata la modalità di raccolta rifiuti e sono state ben descritte le caratteristiche della tariffazione puntuale nella città di Bitetto dal sindaco Fiorenza Pascazio: “Dapprima siamo stati impegnati a informare e istruire i cittadini sulle modalità, poi abbiamo consegnato loro mastelli intelligenti dotati di un codice elettronico legato a ciascuna utenza domestica e non domestica. Gli operatori leggono il codice attraverso un braccialetto e, se il conferimento è errato, viene apposto un bollino rosso che viene registrato in una piattaforma dati da cui partono diffide, solleciti e sanzioni. Abbiamo poi costruito degli algoritmi che vanno a identificare, attraverso una serie di punteggi, i comportamenti virtuosi. Si paga proporzionalmente al conferimento che si adotta. Basta semplicemente rispettare le regole”. E conclude con una stoccata: “La Regione, che dà a noi sindaci delle direttive che vanno nella direzione della differenziata spinta (e l’Aro Bari 2 è l’Aro più virtuosa della Puglia), anziché valutare positivamente questo comportamento, vuole costruire un impianto di ossicombustione, che sarebbe un inceneritore mascherato, nel territorio di Modugno annullando completamente i nostri sforzi”.

L’incontro è stato moderato da Marianna Lopopolo, referente Comitato No Triv Bisceglie. Presente anche la consigliera comunale Giorgia Preziosa.