“Promuovere la competenza interculturale: la rivalutazione dell’io attraverso la valorizzazione dell’altro”, questo il titolo della testi di laurea in Pedagogia Interculturale redatta, affiancata dalla docente relatrice prof.ssa Gabriella Falcicchio, dalla 23enne biscegliese Samantha Lupone, laureatasi lo scorso 9 luglio in Scienze dell’Educazione e della Formazione all’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari da remoto.

Samantha, tra i sessanta giovani biscegliesi a ricevere dal Comune di Bisceglie l’attestato Smart Graduation Day, da sempre appassionata di temi riguardanti l’incontro di culture, tradizioni, costumi, ha inteso redigere un lavoro di tesi accentrato su argomenti di strettissima attualità: come si legge dai capitoli del lavoro “Il rapporto tra globalizzazione ed emigrazione”, “Timori e speranze della Seconda Generazione” e, soprattutto, “L’umanità che si incontra: L’utopia ‘Riace’”.

Proprio dallo studio analitico e profondamente sentito di quest’ultimo ‘modello’, la giovane biscegliese ha fortemente desiderato incontrare uno dei protagonisti citati nella tesi e donargli una copia del lavoro. Parliamo di Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, paese di circa tremila abitanti nel reggino, presente nella penultima serata della XIX edizione de “I Dialoghi di Trani” per presentare il suo libro “Il fuorilegge” edito da Feltrinelli.

Samantha ha avuto modo di dire di spiegare a Lucano le ragioni della sua scelta in merito alla stesura della tesi e di regalargliene una copia. L’ex sindaco ha decisamente apprezzato l’interessamento della studentessa e si è congratulato per l’umanità e la sensibilità mostrate.

“Sono felicissima di aver incontrato la persona che più ha ispirato il mio lavoro di tesi”, spiega a Bisceglie24 Samatha Lupone, “Un uomo dalla umanità indiscutibile e che ha posto al centro del suo operato gli altri da noi, gli ultimi, gli esclusi dando prova di non aver infranto alcuna regola dal punto di vista giuridico, semmai di aver messo al primo posto le regole dettate dal cuore quando si vede qualcuno che è in difficoltà”.

Ecco quanto scrive in conclusione Samantha nella sua tesi: “In questo mondo, c’è bisogno di concretezza, di azione. La nostra terra deve promuovere il “turismo dell’accoglienza” attraverso cui abbattere ogni tipo di confine mentale, culturale. Per quanto la pace possa sembrare un’utopia, il modello di Riace ci dimostra quanto la determinazione, la volontà d’animo e la gentilezza possano stravolgere un territorio destinato a scomparire. Tendere la mano anziché chiudere i porti, investire sui progetti umanitari per i richiedenti asilo anziché sfruttarli per mansioni “troppo denigranti” per l’italiano, sperimentare e introdurre nuove strategie e modelli educativi mirati al plurilinguismo anziché considerare la lingua straniera come fattore di insuccesso scolastico. Dobbiamo essere fautori di un cambiamento non aspettare che esso accada”, e cita Levante, tra le sua artiste preferite: “Questo è il futuro che sognavi per te?”.

Si ringrazia l’ufficio stampa de “I Dialoghi di Trani” nella persona di Fabio Dell’Olio per la disponibilità e la professionalità.

Ricordiamo che il 2 ottobre 2018 Lucano viene messo agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. Il prefetto lo sospende da Sindaco. Il 16 ottobre 2018 il tribunale del Riesame revoca i domiciliari ma sancisce il divieto di dimora a Riace. Il 26 febbraio 2019 la Cassazione annulla il divieto di dimora, decisione che tuttavia verrà applicata dal tribunale di Locri solo a settembre. L’11 aprile 2019 Lucano viene rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il 12 aprile 2019 viene indagato per truffa e falso in relazione alla gestione dei migranti a Riace. Nel dicembre 2019 riceve un altro avviso di garanzia in relazione al rilascio di documenti d’identità a immigrati ospiti nei centri di accoglienza. Il 21 maggio 2019 il Tar di Reggio Calabria ha annullato il provvedimento con cui nell’ottobre del 2018 il Viminale ha decapitato il sistema accoglienza del borgo. Il provvedimento del Ministero è stato considerato illegittimo poiché viola le regole legali del procedimento. Il 9 giugno 2020 il Consiglio di Stato ha sconfessato la chiusura dei progetti Sprar voluta dall’allora ministro dell’Interno Salvini.