A seguito dell’approvazione in Coordinamento Istituzionale dell’Avviso Pubblicodi avvio della Programmazione partecipata del Piano Sociale di Zona 2022-2024, ieri ha avuto inizio, con un incontro in plenaria, il percorso di programmazione partecipata del Piano Sociale di Zona dell’Ambito Territoriale di Trani e Bisceglie.
Il Sunia, attraverso le parole del Segretario Provinciale Angelo Garofoli dichiara di aver “partecipato alla riunione planaria del 22 luglio 2020, sottolineando l’importanza che il Piano Sociale di Zona che interessa i Comuni di Bisceglie e Trani focalizzi la propria attenzione anche sul tema della politiche abitative e l’emergenza sfratti”. Il giorno dopo, 23 luglio il Sunia inviò una PEC ai Sindaci di Trani a Bisceglie per esporre il problema e renderlo noto.
“Constatiamo che gli assessori di riferimento e il dirigente responsabile non intendono discutere dell’importante tema delle politiche abitative e l’emergenza sfratti e delle relative conseguenze sulle famiglie. Il PSZ è uno strumento importante – conclude Garofoli – che deve guardare in maniera ampia e organica i problemi delle famiglie. Auspichiamo un cambio di rotta”.
Di seguito la PEC inviata in data 23/07/2020 al Sindaco di Trani e di Bisceglie.
Facciamo seguito alla riunione plenaria tenutasi in data 22 luglio us, presso la biblioteca del Comune di Trani, convocata dal dirigente dell’ufficio di Zona Trani – Bisceglie dott. Alessandro Attolico, il quale ha illustrato la programmazione finanziaria per l’anno 2020 che qui si allega in copia.
La scrivente organizzazione sindacale, ritiene importante dare corso in tempi brevi all’attuazione della nuova programmazione degli interventi in favore delle fasce deboli della società.
L’intervento propositivo della nostra organizzazione nel merito delle iniziative da attuare per l’annualità 2020, si è focalizzato su quella fascia della popolazione che vive il disagio sociale e la bassa capacità reddituale in maniera cronica e che sono meglio individuabili in alcune famiglie assegnatarie di alloggi pubblici.
Nel merito è bene precisare che i canoni di locazione degli alloggi di edilizia pubblica assoggettati alla legge regionale n.10/2014, prevedono la determinazione del canone di locazione in base al reddito del nucleo famigliare.
Il canone minino stabilito per legge regionale è pari ad euro 25,00. La fascia degli assegnatari che rientra in questo parametro, prevede una capacità reddituale dell’intero nucleo famigliare anche pari allo zero.
E’ in questa fascia che intendiamo emendare la nostra proposta al Piano Sociale di Zona, in favore di quei nuclei famigliari con reddito pari a zero e che risultano morosi per canoni di locazione e/o servizi nei confronti dell’ARCA Puglia Centrale.
Come noto, l’ARCA procede nell’azione legale per il recupero delle somme non versate ovvero lo sfratto per morosità.
L’art.33 delle Legge Regionale n.10/2014 istituisce un Fondo Sociale con il concorso anche dei Comuni per affrontare queste situazioni. Purtroppo, ciò non è mai accaduto.
Le difficoltà che si incontrano nel gestire queste situazioni, costringono i Comuni molto spesso a richiedere all’ARCA la sospensione di ogni attività giudiziaria al fine di tutelare le famiglie che subiscono la povertà estrema.
Il sostegno all’affitto nei confronti di situazioni di estrema povertà, può essere praticato attraverso l’accredito in favore dell’assegnatario dei canoni di locazione con l’utilizzo dei Fondi del Piano Sociale di Zona coerentemente con le finalità istituzionali del Piano Sociale di Zona.
Tale beneficio non è inteso come denaro in favore dell’assegnatario, ma in favore dell’ARCA che provvederà all’accredito sull’estratto conto del singolo.
Ed è in questo contesto che chiediamo agli Enti in indirizzo, di voler convocare unitamente alla scrivente un urgente tavolo concertativo per individuare regole condivise per attuare la suddetta proposta.
Invitiamo l’ARCA Puglia Centrale, a fornire per i soli Comuni di Bisceglie e Trani una statistica sulla platea potenzialmente beneficiaria di tale proposta ovvero se in questa fattispecie vi siano procedimenti legali in corso.