Riaprono le porte del quarto circolo didattico cittadino “don Pasquale Uva”: lunedì 17 settembre è tornata a suonare la campanella per i piccoli alunni della prima classe del plesso “Sergio Cosmai” di Bisceglie.
“Hanno varcato la soglia della scuola tanti piccoli ‘Remigini’ con i loro genitori e le loro mille emozioni”, raccontano le insegnanti, “Nei volti e negli sguardi dei piccoli si leggeva ogni genere di messaggio: gioia, timore, allegria; mentre nei genitori si avvertiva tanta speranza, ma anche preoccupazione per la nuova esperienza che i propri figli stanno intraprendendo. Il primo giorno di scuola rappresenta un momento carico di significato che richiama alla memoria di noi adulti una serie di ricordi, legati a questo momento cruciale del percorso evolutivo: è il suo ingresso in società”.
“Saranno loro, infatti, i primi a dover dimostrare al bambino di considerare la scuola un luogo sicuro, in cui potersi sentire a proprio agio”, così come sottolineato dal Dirigente Scolastico prof.ssa Francesca Castellini.
“Si è cercato di dare l’impronta della ‘rete’ intorno ai nostri bambini: una rete che sia in grado di proteggerli e di sostenerli, ma che possa anche dare loro la spinta giusta per riuscire a saltare sempre più in alto”, sostengono dal “Cosmai”.
L’accoglienza è stata realizzata nello spazio esterno dell’edificio, dove tutti insieme alunni, genitori e docenti hanno assistito allo spettacolo di burattini “Folletto burlone” portato in scena da Valentina Vecchio, attrice, narratrice e burattinaia, responsabile del gruppo informale “cavalieri erranti teatro” e del laboratorio continuativo di teatro di figura per bambini, nell’ambito del progetto “sQuola Garibaldi”. La partecipazione, il coinvolgimento e il divertimento di tutti sono stati preludio all’avvio dell’anno scolastico.
“Ogni bimbo ha ricevuto in dono la mela magica del folletto, simbolo di sicuro successo in questa nuova esperienza chiamata ‘Scuola Primaria’: tutti sulla stessa linea di partenza. Le docenti cureranno non solo l’aspetto cognitivo, ma anche affettivo, interdipendenti e necessari per un positivo apprendimento. Si curerà anche l’uguaglianza ma soprattutto l’equità”, concludono i docenti.