Preparatori al Natale sono i festeggiamenti dell’Immacolata, un festività cristiana che trova spazio nella nostra cultura l’8 dicembre e che nel corso degli anni ha avuto modo di lasciare un’impronta decisiva nella tradizione popolare, sopratutto per via della caratteristica vigilia. Per i biscegliesi, la vigilia dell’Immacolata ha come segno specifico e rappresentativo i falò, in dialetto “le fàme”. Questo perché la Madonna usò il calore di un piccolo braciere per asciugare i panni del piccolo Gesù. Da questo episodio, subentrò la tradizione di preparare, il giorno di vigilia dell’Immacolata, un falò in spazi liberi e aperti, solitamente nelle vicinanze delle parrocchie cittadine. Sulla scia della storia, i falò hanno tradizione ben più antica del cristianesimo, probabilmente le origini di questa “usanza” si potrebbero rinvenire nella sfera pagana. Infatti, anticamente, ma ciò è ancora rinvenibile in alcune culture occidentali, i falò erano appiccati principalmente per segnare il passaggio da una stagione all’altra, soprattutto dall’inverno alla primavera. Oppure per indicare l’ormai prossimo passaggio dal vecchio al nuovo anno. In sintesi, i falò riassumono quella fase transitoria, di passaggio, da qualcosa che c’è stato e che, nel bene o nel male, abbiamo superato, a ciò che verrà. Senza dimenticare, però, che il fuoco accompagna l’uomo da millenni, infatti da sempre le fiamme scacciano le tenebre e, simbolicamente, ogni paura. Durante i falò, inoltre, la simbologia cristiana ha voluto individuare nelle fiamme anche il mezzo attraverso il quale l’uomo estirpa e incenerisce i propri peccati.
La tradizione dell’Immacolata, però, non si esaurisce solo nei falò ma anche a tavola e nella sfera culinaria. I piatti tipici di questa festività sono, nel complesso, “pesanti”, proprio perché il cibo deve scacciare i rigori dell’inverno e riscaldare il corpo. Tra i piatti che si preparano in questo giorno spiccano le “pettole”, frittelle vuote coperte di zucchero, offerte, soprattutto nel passato, ai più piccoli che molto spesso le consumavano vicino al fuoco dei falò. Cena tradizionale, però, della vigilia dell’Immacolata sono le orecchiette, strascinati in gergo, con le cime di rape che, proprio in questo periodo, freddo e gelido per l’appunto, fioriscono. Segue il classico baccalà fritto che, dato il suo intenso sapore, si usava anche come ingrediente principale dei calzoni. Quest’ultimi sono delle focacce ripiene, secondo la ricetta tradizionale, di sponzali, olive nere, acciughe, ricotta piccante e baccalà per l’appunto. Dati i sapori intensi e non amati da tutti, oggi ai tradizionali calzoni “contadini” si sono aggiunte ricette più light e, sarebbe il caso di dirlo, lontane dalle tradizioni dei nostri nonni.
Ultima tradizione dell’Immacolata era, in alcune famiglie lo è tutt’ora, quella di preparare l’albero di Natale. Solitamente si incominciava già prima del 7 o l’8 dicembre, cosicché entro l’Immacolata l’albero fosse già pronto. Nel passato, l’impossibilità di acquistare l’abete, portava la gente ad adattarsi con un alberello simile, solitamente un lungo ramo di pino. Successivamente lo si addobbava con frutta di stagione, come mandarini o arance, e qualche piccola lucina.
Nel complesso la festa dell’Immacolata è un evento fatto non solo di fede ma anche di sapori e di odori. Dai fumi dei falò che si innalzano e coprono la città, a quelli di cipolla e baccalà prodotti in casa. Tradizioni, prima ancora di essere sapori, che non solo ci permettono di riscoprire quella lontana cultura popolare ma soprattutto creano e infondono in città il clima natalizio.
Come da programma, alcune parrocchie biscegliesi organizzeranno i tradizionali falò in alcuni spazi aperti. La chiesa di sant’Andrea apostolo, ad esempio, allestirà un falò alle ore 20.30/21 in via santa Chiara d’Assisi. Lo stesso farà la parrocchia di san Pietro, alle 20.30, nel terreno adiacente all’edifico ecclesiastico. La chiesa di Stella Maris, alle 19.30, appiccherà anch’essa un falò nel terreno parrocchiale. Immancabile anche la parrocchia di santa Maria di Constantinopoli che rinnoverà l’appuntamento con i tradizionali falò alle 20. La chiesa di sant’Agostino, dopo la celebrazione eucaristica delle 18.30 alla chiesa dei Cappuccini, allestirà nel cortile della parrocchia una fiaccolata e un piccolo falò.