Terminare un percorso senza tristezza e iniziarne un altro senza paura, con la voglia di essere bambini in un mondo spesso troppo adulto e un senso di infinita gratitudine nei confronti di chi li ha tenuti per mano per cinque anni. Era questo il messaggio che i piccoli alunni dell’ultimo anno della scuola primaria “Edmondo De Amicis” hanno voluto trasmettere alle loro insegnanti e a tutto il pubblico accorso al Teatro Garibaldi nel pomeriggio di mercoledì 8 giugno, con l’aiuto prezioso di Giancarlo Attolico, regista della compagnia BinarioZero, e la collaborazione del Sistema Garibaldi diretto da Carlo Bruni.
I piccoli attori per un giorno sono stati protagonisti di “Anteprima Remember”, che lo stesso Attolico ha definito “Una dimostrazione, non uno spettacolo, in cui i bambini cercano di raccontare una storia con le loro emozioni, nel modo più puro possibile”.
Tre le repliche dello spettacolo, una per ciascun modulo, per consentire a tutti gli alunni, nessuno escluso, di partecipare. Gli alunni del modulo A-B erano guidati dalle insegnanti Giovanna Cassanelli, Marisa De Candia, Maria Grazia Ficarelli e Giorgio Salerno, quelli del modulo C-D da Rosa Colucci, Maria Pia De Feudis, Valentina De Gennaro, Lucrezia Di Leo e Grazia Pedone e quelli del modulo E-F da Vincenza Antonino, Mariangela Bucci, Antonella Di Gioia, Gianna Grillo e Carla Tritto.
La trama, semplice quanto sottile, è un invito ad una riflessione importante da parte degli adulti: in un’epoca di massificazione e globalizzazione, in cui si vorrebbe annullare le particolarità di ciascun individuo al servizio della “cultura di massa” in cui tutti sono uguali, è determinante tornare all’epoca in cui gli adulti stessi erano piccoli, per riscoprire e riaffermare l’originalità di ogni individuo attraverso il valore dei desideri e dei sogni.
“Quello che abbiamo realizzato è un piccolo miracolo teatrale – ha detto a consuntivo Giancarlo Attolico – nessuno di questi bambini aveva esperienza sul palcoscenico, ma ciascuno di loro ha recitato con la naturalezza propria dell’attore professionista dopo sole 16 ore di lavoro. Per me si tratta di una scommessa vinta, un’ulteriore dimostrazione del fatto che ognuno di noi nasce col teatro dentro”.
Alla fine di ciascuna delle tre “dimostrazioni” è stato impossibile, per tutti, trattenere le lacrime di commozione per il termine di un viaggio durato cinque anni, ma sono stati anche tantissimi i sorrisi di buon auspicio per quello che verrà, con un particolare ribaltamento dei ruoli in cui sono state le insegnanti stesse a ringraziare i bambini, consce del fatto che ogni bambino può esprimersi al meglio se è proprio chi lo guida a scuola il primo a credere in lui.
“Lavorare con i bambini non è certo semplice, ma è una soddisfazione immensa – ha dichiarato la maestra Grazia Pedone, parlando a nome delle insegnanti del quinto anno – Come maestre abbiamo il privilegio di avere a che fare con il meglio dell’umanità, capace a sua volta di dare a noi moltissimi insegnamenti”.
“È quasi indescrivibile la sensazione che proviamo alla fine di un percorso di cinque anni, in cui vediamo i nostri alunni sbocciare e non vorremmo mai che andassero via – ha poi concluso – è come se lasciassero un’impronta indelebile nel nostro cuore. Giornate come oggi ci ricordano la nostra grande fortuna, che al tempo stesso è la nostra più grande responsabilità: insegnare è toccare una vita per sempre”.
Di seguito una breve galleria fotografica (Materiale gentilmente concesso da V & G Creazioni visive e ph. Gioele Antonio Rana):