L’Arci Open Source è da ormai sei anni una realtà fondamentale nel panorama culturale della città di Bisceglie. L’Arci biscegliese è sempre stato un centro culturale estremamente poliedrico ed aperto a diverse realtà, alla vigilia del settimo anno di attività abbiamo chiesto al presidente Giampiero Tortora di tracciare un bilancio sull’anno appena trascorso e di illustrarci gli obiettivi futuri dell’Open Source.
- Quali sono state le vostre principali attività nel 2016?
Le attività del 2016 che ci hanno reso felici di aver dato il nostro contributo socio-artistico-culturale al territorio in cui viviamo sono diverse. Ci teniamo senz’altro a ricordare quelle inerenti al teatro e, in particolare, lo spettacolo dell’artista e mediatore culturale senegalese Mohamed Ba che ha portato in scena uno spettacolo autobiografico incentrato sui migranti di interesse quanto mai attuale. Di tutt’altro genere, ma altrettanto interessante, lo spettacolo di Massimiliano Loizzi, autore e interprete dei Mercanti di Storie nonché attore protagonista de Il Terzo Segreto di Satira: Loizzi ha portato in scena un’inchiesta di “ordinaria follia” sulle morti di Stato. Altre attività di spicco dell’associazione si sono legate al cabaret, targato Zelig Lab Puglia. Restando sulla scena del cabaret e dello spettacolo comico, non possiamo esimerci dal citare lo show di Ruggero de I Timidi che ha coinvolto soci di Bisceglie, delle zone limitrofe, e addirittura soci Arci dalla Basilicata e dalla Campania. Degno di nota è anche il continuo rinnovarsi dei laboratori che abbiamo proposto anche quest’anno: tra i vari corsi è doveroso menzionare quello di spoken english, il nuovo laboratorio di improvvisazione comico-teatrale tenuto dal maestro canadese Ian Algie, lo yoga della risata, il corso di danze indiane, di qi gong, di tai chi e di reiki. Ci siamo dedicati “anima e corpo” anche alla musica, con i tanti live che hanno visto protagonisti decine di artisti che si sono avvicendati sul palco dell’Open Source durante tutto l’anno. Fiore all’occhiello della stagione musicale è senz’altro stato l’artista canadese Jack Marks che ha chiuso il suo tour europeo in Italia esibendosi a Milano, Roma, Bologna, Napoli e a Bisceglie, proprio da noi. Altro grande ospite è stato Sandro Joyeux, che ha presentato ad Open Source il suo ultimo album, Migrant: la musica di Joyeux, che non a caso è stato definito “griot bianco”. Tra la miriade di attività svolte dall’associazione vale sicuramente la pena ricordare la II edizione della salsa sociale, vero e intenso momento di condivisione incentrato sulla tradizione e sull’etica del prodotto: i “lavori” sono cominciati al mattino si sono conclusi con il concerto dei Kalifoo Ground Music System. Altro importantissimo appuntamento di questo 2016 è stato l’incontro organizzato in collaborazione con Uaar Bat con la giornalista e scrittrice Giuliana Sgrena la quale ha presentato il suo ultimo libro Dio odia le donne (leggi qui). Abbiamo infine rinnovato il nostro impegno volto alla valorizzazione del cinema d’autore e alla salvaguardia delle sale cinematografiche cittadine, sempre più schiacciate dai multisala, inserendo per la terza volta le proposte di OpenSource nella rassegna estiva del Cinema Nuovo.
- Tra le tante iniziative proposte qual è stata quella che ha avuto un miglior riscontro tra il pubblico?
Se per “miglior riscontro” si intende il numero di presenza allora senza dubbio il cabaret ha fatto da padrona mentre se ragioniamo in termini di “emozioni forti” allora il ventaglio delle possibilità si allarga di molto. Possiamo sicuramente dire che abbiamo visto diverse lacrime uscire dagli occhi di molti soci durante lo spettacolo del maestro (di vita) Mohamed Ba. Anche l’attività della salsa sociale ha riempito i cuori dei soci che una domenica mattina di fine estate si sono cimentati nella pratica della salsa di pomodoro mettendo assieme tre generazioni e tanta voglia di fare!
- Parliamo di numeri, il 2016 è stato un anno positivo per Open Source? Quanti sono stati i tesserati?
Sicuramente positivo. Rispetto al numero di tesserati il trend è sempre in attivo, con richieste che corrispondono a diverse centinaia di soci. In una città come Bisceglie non è per niente facile mantenere attivo un circolo Arci, la Puglia non è l’Emilia Romagna e il concetto di “case del popolo” e di associazionismo non suonano familiari da queste parti. Nonostante questo dato di fatto, Open Source è fra i primi circoli Arci di Puglia in termini di tesserati nonché di quantità e qualità delle attività: considerando che in Puglia ci sono oltre 25.000 tesserati, la maggior parte dei quali nel leccese, possiamo dirci ancor più soddisfatti del volontariato che abbiamo portato a buon termine anche per il 2016. Non possiamo negare di esserci sentiti spesso una “cattedrale nel deserto”, ma la stessa cattedrale è stata altrettante volte meta e riferimento per molti biscegliesi, e non solo.
- A inizio 2016 vi eravate posti qualche obiettivo in particolare, l’avete raggiunto?
Per i soci attivi del circolo, il tema della musica live è stata una vera e propria “mission”. Ci siamo accorti che negli ultimi anni c’è stato un continuo e graduale disinteresse verso i live musicali. Non ci riferiamo né ai grandi concerti, né agli innumerevoli concertini di cover band, la nostra attenzione si focalizza sulla musica emergente, quella che si auto-alimenta di voglia di creare, curiosità e sperimentazione, e che mai come adesso latita. La conseguenza è l’assoluto appiattimento della selezione musicale che si è abituati (e disposti) a sorbire. Questo dato di fatto è emerso chiaro e forte in valutazione delle sempre più scarse presenze a concerti di musica live: all’inizio del 2016 ci eravamo riproposti di trovare un rimedio che contenesse questa deriva. Durante l’anno ci siamo adoperati al massimo per cercare di riportare in alto l’attenzione per la musica inedita live, parlando con centinaia di persone e cercando di stringere accordi con associazioni simili alla nostra in modo da unire le forze. A oggi, dopo diversi “esperimenti”, pur non avendo ancora trovato una soluzione, cominciamo a vedere i primi risultati positivi. Altro importantissimo punto che ci eravamo prefissati era entrare ancora una volta nelle scuole, ci siamo riusciti anche quest’anno con Leggere il presente. Il progetto è stato pensato in collaborazione con la docente dell’Iiss Giacinto Dell’Olio di Bisceglie Dorita Piccarreda, ed è nato dall’esigenza di approfondire i temi storici del novecento, temi importantissimi ma troppo spesso poco approfonditi per esigenze di programma. Grazie al contributo di esperti del settore, e tramite la programmazione di film e documentari, i circa settanta ragazzi dell’IISS Dell’Olio che hanno aderito all’iniziativa hanno potuto compiere uno studio extracurricolare sulle tematiche della guerra fredda, degli anni di piombo, della decolonizzazione, della questione palestinese e del terrorismo di matrice islamista.
- Cosa invece è stato fatto nel 2016 ma forse si poteva fare meglio?
Pur essendoci impegnati, la ricerca di nuovi soci attivi da integrare nell’organico dei soci dirigenti attivi e volontari del circolo resta una nota dolente. Come detto in precedenza, vantiamo davvero molti tesserati, ma il collettivo, altrimenti detto “lo zoccolo duro di Open Source”, conta a malapena una decina di persone che da soli si occupano dell’associazione a 360°. Sappiamo bene che tantissimi soci ci adorano per le attività che proponiamo loro costantemente, ma sappiamo pure che l’organismo che abbiamo creato non può mantenersi in vita e in salute grazie alla volontà e agli sforzi di pochi. Il 2016 è stato un anno di ricerca di nuovi soci volontari attivi, ma evidentemente poco funzionale. Col nuovo anno proporremo qualcosa di diverso, sperando che riesca a raggiungere l’obiettivo, perché è vero che l’impegno è tanto, ma se diviso e condiviso diventa una passeggiata!
- Per il 2017 cosa ha in mente l’Open Source per i suoi soci?
Sicuramente proporremo le tante attività che oramai fanno parte del tessuto associativo (musicali, teatrali e legate ai corsi e ai laboratori), ma terremo le antenne dritte alla ricerca di nuove proposte. Come abbiamo appena detto l’anno inizierà con una nuova campagna rivolta alla ricerca di soci attivi, il leitmotiv sarà “Un’ora sola ti vorrei”. Insisteremo sul tempo che, chiunque, volendo potrebbe trovare e dedicare all’associazione per permetterle di continuare a vivere e a proliferare.
- Per concludere, formulate un vostro buon proposito per l’anno nuovo
Alla vigilia del settimo anno di attività il nostro buon proposito per l’anno nuovo è riuscire ancora ad avere la forza, il tempo e le capacità per continuare a fare cultura nel nostro territorio. Sette anni sono tanti, nella vita dei soci fondatori e di quelli che man mano si sono avvicinati sono cambiate tante cose, quindi è assolutamente necessario creare un riciclo generazionale che garantisca continuità al progetto.