Sono passati dieci mesi e ben 44 gare ufficiali, ma la favola del Bari probabilmente fa già parte dei libri di storia del calcio. Una squadra partita con dei punti di penalizzazione, una rosa tutta da scoprire ed una coppia di allenatori (Zavattieri-Alberti) che rappresentavano una incognita per una squadra che aveva come “scudetto societario” la permanenza in serie B. Tante le vicende accadute nel corso dei mesi, situazioni che avrebbero steso una mandria di tori, ma non i galletti biancorossi, un gruppo incredibile che da metà febbraio (casualmente dal momento dell’uscita della famiglia Matarrese dal Bari Calcio ndr.) volta pagina, libera la mente, gioca a calcio e lo fa in maniera spettacolare. Una rincorsa alla classifica culminata con i cinquantamila del San Nicola, anche loro “stranamente” presenti in massa allo stadio da metà febbraio in poi, che spingono i propri beniamini alla vittoria sul Novara, ultima di campionato, ed alla conquista di un posto ai playoff promozione in serie A. Play off cominciati col botto, lo 0-3 rifilato al Crotone nel primo turno.
Una favola vera e propria, quella del Bari, in cui c’è anche un pizzico di Bisceglie, con i suoi piccoli grandi meriti. Uno dei segreti della società bianco rossa è il Dott. Sergio Logoluso, analista che cura il monitoraggio biochimico di Sciaudone e compagni. Il dott. Logoluso, titolare del Laboratorio Analisi Logoluso, in via Isonzo 108 a Bisceglie, lavora per il Bari dalla stagione 2008/09, quella della gestione Ventura in serie A che conquistò i 50 punti. Il protocollo di monitoraggio del carico di allenamento, svolto dal nostro concittadino, è determinante nel tenere sotto controllo lo stato di forma dei calciatori, cercare di prevenire infortuni non traumatici e migliorarne le prestazioni. Il Laboratorio biscegliese è una delle quattro strutture presenti in tutto il meridione in grado di offrire tale consulenza. “L’allenamento è, per definizione, – ci spiega il dott. Logoluso – l’insieme delle attività fisiche che tendono a provocare nell’organismo quegli adattamenti grazie ai quali la prestazione può migliorare (o mantenersi costante). Spesso il termine allenamento è utilizzato per definire il processo di adattamento alla fatica con carico di lavoro progressivamente crescente. Tale carico di lavoro non può essere, però, illimitato, ma deve essere aumentato fino a che l’atleta non raggiunga un livello di rendimento stabile”. Il protocollo che l’analista biscegliese mette a disposizione del club biancorosso
consiste nel dosare marcatori biochimici per il monitoraggio dell’Anemia da sport (trauma meccanico che la corsa determina nel microcircolo dei piedi degli atleti), del rischio da Overtraining (sindrome da sovrallenamento); dello stress ossidativo (con rischio di infortuni di vario genere) e del danno muscolare (dato una attività fisica inusuale oltre che intensa).
Monitoraggi che risultano determinanti nell’economia di una stagione lunghissima ed in cui è necessario il contributo di tutta la rosa. “È stata una stagione in cui un po’ tutti ci siamo sacrificati – confessa l’analista biscegliese –. La squadra però, nonostante un’età media di 21 anni, ha dimostrato grande maturità e professionalità. Quelli del Bari sono ragazzi puliti, che hanno fatto gruppo nello spogliatoio, ma anche nella vita di tutti i giorni. Un esempio positivo che sul campo si è trasformato in una realtà bellissima. Quando si ha a che fare con dei professionisti, il mio compito diventa ancor più facile”. Fondamentale diventa il rapporto con la società, che ha compreso l’importanza di tale lavoro: “La dirigenza, lo staff medico e atletico e gli allenatori (Ventura, Mutti, Torrente, Zavattieri e Alberti ndr.) hanno subito sposato l’esigenza del monitoraggio biochimico, condividendone il valore”.
Il dott. Sergio Logoluso, oltre al Bari, segue costantemente atleti di spicco come Eusebio Haliti (atletica leggera); ponendosi inoltre come riferimento anche per Veronica Inglese e Sabino Gadaleta (atletica leggera); Elena Di Liddo (nuoto) e Francesco Acquaviva (ciclismo). Un rapporto con gli atleti che inevitabilmente porta, prima o poi, a stringere amicizie, “Con gli atleti molto spesso – chiosa Logoluso – si compie una parte di percorso assieme, poi ognuno segue il proprio destino come giusto che sia. Nel corso degli anni ci sono stati dei rapporti che son durati nonostante le distanze (vedi foto con il calciatore della Juventus e della Nazionale, Leonardo Bonucci ndr.). Non sono un tifoso delle squadre italiane più famose, perciò sento ancora più forte il senso di appartenenza che mi lega alla realtà per cui lavoro”.
La favola del Bari continua, dopo aver eliminato il Crotone, domenica prossima c’è la seminale d’andata contro il Latina, con un San Nicola esaurito. Pagine di storia da tramandare nel tempo, con un pizzico di Bisceglie in più.