Una petizione per proporre al Comune di Bisceglie di avviare una procedura amministrativa affinché l’area denominata “Ripalta”, “Pantano” e lama “Santacroce” sia parte integrante del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, “unico Ente che (secondo i promotori, ndr) può gestire quel processo di riqualificazione e salvaguardia che si è reso non più rinviabile”. A lanciare l’iniziativa è Alberto De Toma, Consigliere Regionale dei Giovani.
“La petizione è una prassi di cittadinanza attiva ed è un momento anche di sensibilizzazione rivolta ai cittadini su un tema di interesse collettivo affinché la istituzioni interessate possano tenerne conto. È normativamente possibile che nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia possano essere incluse le aree oggetto della petizione? Riteniamo sia possibile anche se le aree non sono contigue. Serve la volontà della polis affinché ciò avvenga su richiesta dei cittadini”, scrive De Toma. Alla sua iniziativa ha subito risposto il circolo cittadino di Legambiente.
“La disamina che giustificherebbe geomorfologicamente una sorta di continuità e di collegamento al Parco, non fa una grinza così come la realizzazione dell’Area Marina Protetta sarebbe gran cosa e non farebbe che dare maggior importanza a un’area già prestigiosa e tutelata tutelata quale la Murgia”, scrive Alessandro Di Gregorio, Presidente Legambiente Bisceglie. “Non vogliamo rubare la scena a De Toma, ma occorre fare alcune precisazioni che probabilmente sfuggono al suo studio approfondito e preciso. Innanzitutto, del Posidonieto S. Vito a detta dell’Ispira, intervenuta all’epoca dell’accertamento per la realizzazione dell’Amp, resta ben poco o nulla purtroppo: anni di sversamenti inquinanti e di pesca senza regole e rispetto, hanno estinto la preziosa alga. La sua esistenza è requisito fondamentale per la realizzazione della zona protetta e la realizzazione della famosa condotta a mare per lo sversamento delle acque depurate lontano dalla costa, requisito fondamentale richiesto dallo stesso Istituto, sembra lontanissima dalla realizzazione nonostante ci risulta insista già un progetto finanziato e in attesa (lunghissima) di realizzazione insieme all’utilizzo delle acque reflue in agricoltura”.
L’idea dell’integrazione nel Parco, “cosa che da anni Legambiente Bisceglie persegue tra mille difficoltà e ostacoli”, è, secondo il Presidente Di Gregorio “un percorso difficile, tortuoso, che deve vedere innanzitutto la volontà dei sindaci che insistono nel Parco, ancor prima della città che vorrebbe entrarci”. Di Gregorio, infine, si rivolge direttamente a De Toma: “Registriamo la sua attenzione ai problemi di quella zona e, a tal proposito, le chiediamo: qual è la sua posizione rispetto alla lottizzazione della maglia 165 che insiste immediatamente a ridosso di quell’area? Non sarebbe opportuno, importante e necessario, raccogliere con la stessa iniziativa, anche le firme per sensibilizzare e condizionare l’amministrazione comunale su questo autentico scempio? Sono certo che, se portassimo avanti insieme queste raccolte, riusciremmo a riaccendere quei famosi riflettori che a volte, vanno puntati nelle giuste direzioni”, conclude il Presidente di Legambiente Bisceglie.