Il corso gratuito di inglese promosso dal Distretto Urbano del Commercio va bloccato, a chiederlo è il Presidente Unibat Savino Montaruli. “Un corso di inglese per sole 30 persone?”, si chiede Montaruli che aggiunge, “e come si starebbe procedendo? Si fermi tutto e si organizzi secondo metodo di trasparenza”.
Secondo Montaruli sarebbe mancata la trasparenza nell’organizzazione, tutto si sarebbe saputo “mediante un comunicato stampa divulgato a soli due giorni dalla data ultima per le iscrizioni che è il 20 giugno 2019 e con l’affissione di un ineffabile manifesto murale”. Il Presidente Unibat evidenza come non ci sia stata “la pubblicazione di un bando pubblico e nel comunicato o sullo stesso manifesto non erano presente le modalità di accesso senza un’apposita modulistica o comunque senza nessuna indicazioni di merito”. Altrettanto grave per Montaruli sarebbe stata “l’indicazione di un generico indirizzo mail semplice e senza che l’Associazione del Distretto Urbano del Commercio, nonostante i 55mila euro di finanziamento regionale, indichi neppure un indirizzo Pec per la certezza della corrispondenza”. Mancherebbe anche l’indicazione su “dove sia ubicata la sede dell’Associazione Duc, quali siano state le modalità di affidamento per la gestione del corso e chi risponda al numero 080/3921884 o quale debba essere il criterio di “preselezione” dei 30 fortunati”.
La Presidenza Unibat ha quindi comunicato a Prefettura, Regione Puglia e comune di Bisceglie il proprio dissenso ed ha chiesto anche “al Presidente attuale del DUC un urgente incontro chiarificatore”. Allo stesso tempo Montaruli ha diffidato “dal procedere in modo da rideterminare modalità, tempi, termini, condizioni e fattispecie per garantire nei tempi opportuni e secondo criteri di legge, nella tutela e salvaguardia di tutti gli interessi pubblici, privati e diffusi, onde garantire la partecipazione al corso a tutti gli aspiranti, senza condizioni di disagio, nel rispetto delle vigenti disposizioni normative in materia di trasparenza”. Il Presidente Unibat ha quindi concluso “In assenza di tempestiva comunicazione pubblica di sospensione delle procedure avviate e da avviarsi si procederà con le ulteriori azioni di legge a tutela della trasparenza, della pubblica evidenza e soprattutto del corretto utilizzo di fondi pubblici”.