Riceviamo e pubblichiamo integralmente una lettera firmata da Gianpaolo Graziani, che è stato paziente presso la struttura Universo Salute Opera Don Uva e che ha inteso dedicare un pensiero a quanti hanno operato per la sua salute in questa realtà sanitaria.

“Oramai siamo abituati a dire che il giardino del vicino è sempre più verde del nostro, che al sud non funziona nulla e che a nord è tutto diverso. Oramai, quando si tratta di affrontare qualcosa riguardante la sanità, quasi non consideriamo minimamente l’ipotesi di curarci al sud, meno che mai nel paese in cui viviamo.

Oramai siamo abituati a pensare che tanto nelle nostre Università i ragazzi ottengano tutto ciò che vogliono  senza troppi sforzi, mentre a Torino e Milano… o all’estero… lì sì che si studia.

È indubbio che ci siano dei centri specializzati che si occupano da anni di alcune questioni, tanto da essere diventati “fiore all’occhiello” della sanità italiana, ma è altrettanto indubbio che nei  confronti del nostro sistema sanitario regionale e locale siamo molto prevenuti.
Io invece la salvezza l’ ho trovata proprio a pochi metri da casa, presso l'”Universo Salute” di Bisceglie.

Nel mese di settembre 2019 sono stato sottoposto a intervento, in seguito ad un attacco cardiaco; questo ha comportato il posizionamento di 3 bypass e 4 stents.

Non sono un giovincello e il mio corpo è alquanto malandato, ma nonostante questo amo la mia vita e voglio viverla. L’intervento è stato pesante, ma il postoperatorio lo è stato ancor di più: nella clinica dove ero ricoverato (di cui, per discrezione, non faccio il nome) mi sentivo abbandonato a me stesso. Ammetto di essere una persona che ha bisogno di essere spronata, ma a parte la mia famiglia, che per motivi logistici non poteva essere presente 24h con me, nessuno si è preoccupato per me più di tanto.

Dopo qualche settimana mia moglie ha deciso di prendere la situazione di petto e trasferirmi a Bisceglie, presso la struttura “Universo Salute”. Lì si è davvero aperto un universo e si è riaperto il mio mondo: mi hanno preso sottobraccio (e non solo metaforicamente, anche fisicamente!), sostenendo i miei passi, ancora incerti e conducendomi ad un netto miglioramento.

Ora sono a casa, so che la strada è ancora lunga e il mio passo è ancora un passo piccolo e debole, ma grazie ai dottori Fata, Rana e Di Molfetta, ai fisioterapisti Marta, Claudio e Marcella e a tutto lo staff di “Universo Salute” è stato possibile riavere in mano la mia vita.

Scrivo per dirvi di guardare attorno a voi, di valutare l’opzione di dare un po’ di fiducia e una chance al nostro Sud prima di pensare di virare altrove“, conclude il prof. Graziani.