I medici della Cardiologia del presidio ospedaliero di Bisceglie, aderenti al sindacato Usppi, scenderanno in piazza il 23 marzo alle ore 12.30 unitamente ai colleghi del pronto soccorso, per “gridare con forza di non smantellare una buona sanità e protestare dinanzi alla presidenza della giunta regionale, chiedendo al Presidente Emiliano di intervenire con immediatezza affinché non si affossi un reparto di eccellenza quale è la cardiologia di Bisceglie”.
L’Usppi, attraverso il segretario nazionale Nicola Brescia, e l’Usppi Medici della Cardiologia di Bisceglie, assieme ai colleghi delle altre unità ospedaliere, chiedono infatti di “tornare a svolgere la loro professione di cardiologi, potendo contare su una sede adeguata e idonea con un organico stabile, che ci permetta di ritornare a praticare la nostra specializzazione, anche se segnati da una esperienza, quella del Covid, che, se forse ha arricchito professionalmente con altre competenze acquisite, ha sicuramente e profondamente segnato da un punta di vista umano”, si legge nel comunicato stampa diffuso dalla segreteria del sindacato.
“La pneumologia potrebbe avere una sede che non coincida con quella utilizzata sino a qualche giorno fa dal pronto soccorso e prima ancora dalla cardiologia per sette anni, con iniziale promessa che, al termine dei lavori di ristrutturazione del pronto soccorso, sarebbe ritornata nella sua sede originale”, si legge nel comunicato stampa. L’Usppi chiede così “il ritorno della cardiologia nella sua sede precedente, munita di spazi sicuramente più adeguati degli attuali, per assistenza sia dirigenziale che ambulatoriale dei pazienti, nel rispetto della dignità dei professionisti e soprattutto degli ammalati.
“Presso tale sede”, si legge nel comunicato stampa, “è già presente sala operatoria schermata per impiantistica di devices cardiologici, utilizzata in passato da chirurghi ed ortopedici quando le altre sale operatorie non erano utilizzabili, ora in stand by”.