“C’era una volta un’Ordinanza (la 5 del 17/01/2022) che invece di risolvere un problema al traffico, lo ha solo spostato alcune centinaia di metri più avanti e cambiato la categoria dei cittadini sui quali si riversava, dai frequentanti del Liceo e Professionale di via Gandhi ai residenti di via Chico Mendez”. Con queste parole parte la nota scritta da Leonardo Di Molfetta in rappresentanza dei residenti di zona.
“La questione nasce dal fatto che in via Gandhi vi sono 2 scuole, concentrate in pochi metri – spiega Di Molfetta – sprovviste di apposito parcheggio; così studenti e lavoratori che si recano a scuola, parcheggiano la propria auto nelle vie adiacenti, tra cui via Chico Mendez. Quest’ultima però non è larghissima e non riesce a reggere 2 sensi di marcia e un lato a parcheggio (a destra) negli orari di punta (ovvero di uscita da scuola ed entrata da scuola) quando si concentra un traffico veicolare straordinario in entrambi i sensi insieme al lato destro pienamente parcheggiato. Questa situazione talvolta ha creato accesi diverbi tra gli automobilisti”.
Nella nota si evidenzia i provvedimenti presi, “Il Comune come ha risolto la situazione?:
- Mettendo un divieto di sosta nelle zone clou e lasciando i 2 sensi di marcia? No.
- Sanzionando le auto parcheggiate male o in prossimità dell’incrocio? No o comunque si spera.
- Ponendo delle limitazioni al traffico nei momenti di entrata ed uscita da scuola come ad esempio è stato fatto per la scuola in Via Martiri di Via Fani? No.
- Allargando la strada, visto che a fianco c’è terra incolta che lo permette? No.
- Creando un parcheggio (a fianco della scuola c’è altra terra incolta), risolvendo così anche il problema della sosta selvaggia su Via Prussiano d’estate? No.
- Ponendo delle limitazioni al traffico nei soli giorni scolastici (200 su 365 giorni all’anno)? No.
- Inserendo un divieto di accesso “eccetto residenti”? No.
“Il comune ha risolto il problema trasformando via Chico Mendez da doppio, a senso unico; lasciando il lato sosta a destra e un senso di marcia a salire per la restante parte. Cosa ha implicato questa “soluzione”? Che il problema veicolare è stato spostato semplicemente più avanti: dall’inizio di via Chico Mendez (angolo via Gandhi) alla fine di via Chico Mendez (angolo via Martin Luther King). Il problema è stato tolto a chi frequenta le scuole ed è stato accollato ai residenti di via Chico Mendez – continua – soprattutto a quelli che hanno l’accesso a soli 40 metri dal nuovo divieto di accesso, che per rientrare a casa, devono allungare il tragitto percorrendo via Martin Luther King, poi via Cala dell’Arciprete, quindi via Gandhi, infine risalire via Chico Mendez”.
“Poco male direte, se fatto una volta al giorno sì, anche due; ma per chi esce di casa più volte al giorno, o percorre via Cala dell’Arciprete alle 13 nei giorni scolastici (beccandosi in controesodo l’uscita dei ragazzi da scuola) significa perdere tempo, sprecare carburante – sostiene la nota – e fare fino a qualche chilometro in più al giorno, che per 365 giorni all’anno, moltiplicato i circa cento veicoli delle abitazioni coinvolte, fanno (facendo una stima bassa) 35.000 chilometri in più all’anno. Alla faccia della Transizione ecologica e risparmio energetico! E questo nella migliore delle ipotesi!”.
“Nella peggiore delle ipotesi invece, per quei cittadini che uscendo dal loro complesso si ritrovano alcuni veicoli in controsenso, col rischio di fare incidente frontale non avendo piena visuale a destra e non aspettandosi di trovare alcuni veicolo di fronte. Ma il Comune ha provato a sentire i residenti prima di adottare questa soluzione? Secondo quanto riportato nell’ordinanza: Sì. L’ordinanza infatti giustifica questo cambio: “prendendo atto dei sollecitati reclami dei residenti dei condomini ubicati in via Chico Mendez …ect.”. Sentendo invece i residenti di detta via: No. I residenti maggiormente colpiti da questa ordinanza hanno fatto una raccolta firme e petizione, nella quale smentiscono questa circostanza e forniscono al Comune delle alternative a loro maggiormente gradite e che comunque risolvono il problema che come detto si pone sono in orari scolastici. Contestualmente hanno presentato richiesta di accesso agli atti per capire se qualche residente avesse fatto realmente un reclamo. La richiesta di accesso agli atti ha confermato che il reclamo non è partito dai residenti.
I residenti hanno provato a dialogare con l’Amministrazione fino ad ora? Sì. È stata avuta prima una interlocuzione verbale coi vertici politici cittadini a febbraio 2022; poi scritta, con diverse PEC (febbraio, aprile e maggio) con una raccolta firme a corredo. A queste PEC è seguita una sola risposta il 4 maggio. Alla nota del 4 maggio è seguita una risposta da parte dei residenti il 6 maggio; e dal 6 maggio ad oggi nessuna risposta. 7 mesi di silenzio amministrativo, intervallati da alcuni informali “stiamo provvedendo”, “è cosa fatta”, “il tempo tecnico di fare l’ordinanza”, “stiamo trovando i cartelli con gli orari”. La cosa più antipatica e a tratti deludente è il modo in cui è stata gestita tutta questa situazione a danno di cittadini che alla fine hanno solo posto delle domande legittime e nel loro interesse, nonché fatto costruttivamente delle proposte alternative”.
“Nella foto allegata si vede come nei giorni od orari non scolastici la via è semi deserta, quindi poteva esser lasciata benissimo ad uso dei residenti; almeno quando la scuola non c’è (ad esempio d’estate, le domeniche e nella pausa natalizia)”.