Continua il viaggio nelle parrocchie della città, ai nostri microfoni parla il Vicario Zonale, nonché parroco di Santa Maria di Passavia, Don Franco Lorusso. “Innanzitutto c’è un bel rapporto tra la parrocchia, in quanto presenza di una comunità cristiana all’interno del territorio e territorio stesso”, esordisce il parroco. “Santa Maria di Passavia è una delle parrocchie storiche di Bisceglie e il quartiere si riconosce in buona parte con la parrocchia: c’è sempre stato, anche grazie ai parroci che mi hanno preceduto Don Sergio Ruggeri e soprattutto Don Antonio Belsito, un bel rapporto tra il territorio e la parrocchia”. Don Franco continua asserendo che “quello che viene chiesto alla comunità cristiana è innanzitutto di essere una comunità credibile nella fede, una coerenza di vita cristiana. Poi è una comunità parrocchiale che chiede anche di motivare, di dare ragioni della propria fede. Sono persone che vogliono approfondire anche in maniera intelligente le ragioni della propria fede, per cui il parroco e la comunità deve attrezzarsi per essere all’altezza di questa domanda”.
In merito ai servizi che la comunità offre al territorio, il parroco afferma che “c’è il Centro d’Ascolto Caritas, che il giovedì tutte le settimane accoglie tanta gente, straniera e anche italiana. Ci sono situazioni di povertà, chiaramente molto riservate, presenti nel territorio parrocchiale e attraverso i volontari Caritas, conosciamo queste situazioni e cerchiamo di andare incontro. Poi da quando sono arrivato qui in parrocchia ho anche istituito il servizio di sostegno scolastico e ci sono bambini aiutati da alcune insegnanti in pensione, che in maniera ammirevole prestano questo servizio quotidiano per tutto l’anno scolastico ai bambini e alle famiglie che fanno richiesta. Inoltre nelle zone periferiche del quartiere, ma anche nelle zone centrali c’è spaccio, non saprei dire se di sostanze stupefacenti o di “semplice” erba. Qualche volta quasi alla luce del sole c’è questo tipo di commercio illecito”.
Il 2016 è l’Anno Santo della Misericordia e per quanto concerne questo punto, Don Franco poi sottolinea: “Abbiamo accolto benissimo questo invito di Papa Francesco con molta gioia e molto entusiasmo. C’è un programma parrocchiale, che si inserisce con il programma della città e della diocesi. Già venerdì prossimo, 19 febbraio, partiamo con 52 parrocchiani per il pellegrinaggio a Roma in occasione del Giubileo della Misericordia e dei 25 anni di episcopato del nostro Arcivescovo Monsignor Pichierri. In modo particolare il 20 febbraio parteciperemo all’udienza che Papa Francesco ha concesso alla nostra diocesi. In più c’è una disponibilità maggiore da parte mia nel celebrare il sacramento della riconciliazione. Inoltre i percorsi formativi dei gruppi si mantengono in modo costante: c’è l’esperienza molto bella del Gruppo Biblico: ogni quindici giorni alle ore 10,00 c’è il Gruppo Biblico, in cui stiamo approfondendo l’Epistolario Paolino e poi c’è una volta al mese un Gruppo Biblico a livello cittadino il giovedì sera alle 20,30 sul Vangelo secondo Luca. Il 10 aprile avremo il ritiro parrocchiale con tutti i gruppi della comunità. “Per quanto riguardo l’appello lanciato qualche mese fa da Papa Francesco, in cui esortava ogni comunità parrocchiale ad accogliere una famiglia di profughi, chiediamo al sacerdote in che modo la città ha accolto questa richiesta. “Ho organizzato un incontro in qualità di Vicario Zonale con la referente cittadina e i referenti parrocchiali Caritas”, risponde il parroco, “e c’è la disponibilità del Monastero di San Luigi ad accogliere una famiglia. Inoltre stiamo cercando delle famiglie tutor all’interno delle comunità parrocchiali per accompagnare l’accoglienza di queste famiglie”.
In conclusione domandiamo a Don Franco, in qualità di Vicario Zonale, uno sguardo d’insieme a livello cittadino tra parrocchie e territorio. “E’ molto positivo – evidenzia il parroco -, le parrocchie realizzano una presenza significativa sul territorio, oltre che essere delle comunità di fede, è molto interessante il servizio di promozione umana che svolgono all’interno dei quartieri”.