Questa settimana l’itinerario nelle comunità parrocchiali cittadine tocca quella di San Domenico con l’intervista al parroco Don Giovanni di Benedetto, “La zona in cui è collocata la nostra parrocchia è molto semplice e umile, composta prevalentemente da anziani”, esordisce il parroco, “in passato la parrocchia era frequentata da molti giovani, crescendo e sposandosi, però, si sono trasferiti in altre zone della città. Ci sono anche storie di giovani in difficoltà, costretti a tornare a vivere dai propri genitori, i quali si rivolgono al sottoscritto per la ricerca di un posto di lavoro”.
Don Giovanni evidenzia le condizioni di estrema precarietà in cui vivono alcuni parrocchiani, frutto delle ripercussioni di una crisi che sembra non avere fine, “è un quartiere praticamente bisognoso di tutto, noi come parrocchia facciamo ciò che possiamo, non siamo ancora attrezzati per fare miracoli. Le criticità legate al mondo del lavoro sono grandi ma noi ascoltiamo questi giovani con affetto. La parrocchia è cambiata rispetto a diciotto anni fa, momento in cui sono arrivato, le difficoltà del quotidiano le viviamo anche noi”.
In merito al tema riguardante l’Anno Santo della Misericordia il sacerdote sottolinea: “L’invito del Santo Padre è stupendo, ci stiamo sforzando di realizzare delle iniziative che focalizzino la tematica. Abbiamo iniziato con la quindicina della Madonna di Lourdes, che in questa comunità e nella città di Bisceglie è molto sentita. Non è facile perdonare, però il Papa ci invita a farlo. Egli ha chiesto perdono ovunque è andato, in nome della Chiesa e in nome di Dio”. Importante è anche il rapporto tra la comunità parrocchiale e la Caritas, “Devo innanzitutto ringraziare i volontari, che si prodigano in tutti i sensi – continua il parroco – noi siamo in perfetta sintonia con altre parrocchie e cerchiamo di aiutare oltre 30 famiglie, in media ogni 15 giorni, dando loro viveri. Nei nuclei familiari di oggi, però, non c’è solo il bisogno del cibo, li sosteniamo con il pagamento di bollette di gas, luce, telefono, oltre a coprire altre criticità quotidiane. Prevalentemente aiutiamo famiglie biscegliesi, ma quando capitano dalle parti della nostra parrocchia immigrati per noi non cambia nulla, li trattiamo come nostri parrocchiani, in modo che possano avere il giusto ristoro”.
In conclusione in merito all’appello di Papa Francesco di accogliere le famiglie di rifugiati, Don Giovanni sostiene “Stiamo già provvedendo, d’accordo con la Curia e con gli altri parroci alla possibilità di aiutare situazioni di particolare disagio. Cercheremo di fare del nostro meglio, è un lavoro difficile, ma chiaramente non impossibile”.
Foto: Emmanuele Mastrodonato