L’indagine nelle comunità parrocchiali della città, che Bisceglie24 ha intrapreso alcuni mesi fa, il cui obiettivo è far emergere il quadro della situazione dei vari quartieri, questa settimana tocca la chiesa di San Pietro.  Ai nostri microfoni parla il sacerdote Don Savino Filannino. “Il territorio è abbastanza variegato”, esordisce il parroco, “fino a poco tempo fa arrivava fino alla periferia, confine con Trani. Da settembre i limiti di zona parrocchiali sono stati ridefiniti; difatti la zona che prende avvio da via Don Pancrazio Cucuziello in poi è passata alla nuova parrocchia di Stella Maris”.

don savino

Don Savino Filannino

Il sacerdote continua, tracciando il profilo del quartiere e afferma: “Il territorio mostra una gran varietà di situazioni e la parrocchia interviene in primo luogo attraverso la catechesi. A questo proposito con la Pastorale Familiare stiamo cercando di interagire con le famiglie; infatti all’inizio dell’anno pastorale abbiamo consegnato loro un questionario per capire quali possano essere le tematiche da affrontare insieme. Da questi è emersa la necessità di comprendere in che modo comunicare nel rapporto coniugale e con i figli. Per approfondire questo argomento stiamo avendo anche degli incontri con una psicoterapeuta, che riguardano sia la comunicazione efficace sia le barriere comunicative”. Don Savino illustra quali sono i gruppi attivi nel contesto parrocchiale: “Da qualche anno è sorta nella nostra comunità la Pastorale Sociale, che ha avuto un riflesso positivo all’interno della città, seguita da altre parrocchie che si sono aperte a questa realtà. In questo periodo, in modo particolare, ci siamo soffermati sulla problematica del gioco d’azzardo, dipendenza presente nel quartiere a cui si sta tentando di porre freno. Inoltre abbiamo anche il giornale Kefàs, trimestrale, e abbiamo voluto creare una rete con le altre testate giornalistiche presenti sul territorio. Oltre a questo abbiamo anche la Caritas, una delle realtà più importanti della parrocchia, con più di 50 famiglie seguite ed ascoltate”.  

Per quanto concerne le problematiche presenti nel quartiere, il parroco asserisce: “Il quartiere richiede più cura, se usciamo fuori dalla parrocchia e ci rechiamo nella vicina piazza Don Milani, vediamo ad esempio che le giostre sono rotte, oltre ad altri segni del vandalismo che c’è in zona. Bisogna sottolineare anche che i quartieri popolari richiedono maggiore attenzione da parte delle istituzioni, perché spessi sono abbandonate a se stesse. Io leggo soprattutto questo: una maggiore attenzione alle persone che abitano il territorio. “Inoltre nel quartiere”, sottolinea Don Savino, “c’è anche il centro anziani, con cui spesso collaboriamo e con il quale abbiamo organizzato la “Festa dell’anziano”.

In merito all’Anno Straordinario della Misericordia poi, in cui Papa Francesco ha posto l’accento sull’impegno di ogni cristiano nella propria vita di fede, Don Savino afferma: “L’anno della Misericordia sicuramente è un anno speciale, il Papa ha centrato l’attenzione su come vivere la misericordia attraverso le opere spirituali e corporali. Stiamo cercando attraverso la formazione catechetica di sviluppare queste opere di misericordia”. In conclusione sull’appello di Papa Francesco, di accogliere una famiglia di rifugiati all’interno delle comunità parrocchiali, Don Savino sostiene: “Noi desideriamo tanto che avvenga questo, ci stiamo organizzando a livello cittadino, le suore di San Luigi hanno dato la loro disponibilità, quindi si stanno cercando anche una famiglie tutor, che chiaramente andranno formate, con la collaborazione di tutte le parrocchie.”