La vita riserva tante sorprese, alcune piacevoli altre meno ma l’importante è saper godere a pieno di quei momenti speciali, quelle occasioni che si verificano così per caso ma che lasciano per sempre il segno. Uno di questi momenti speciali è senz’altro quello capitato nel novembre 2012 a Massimo Cassanelli, responsabile marketing del frantoio Galantino di Bisceglie. Massimo si trovava a cena a Parigi con i curatori della “Guide des Gourmands”, prestigiosa guida enogastronomica francese: “Ero lì al tavolo e facevo conoscenza con i miei vicini come si fa di solito in quelle occasioni” – ci ha raccontato il manager biscegliese – “chiesi all’uomo seduto alla mia destra di cosa si occupasse, se di vino, olio o altro e lui mi rispose che era un poliziotto. Chiaramente la cosa mi incuriosì e venni subito a conoscenza che lui ed un altro signore seduto giusto due posti più in là erano la scorta di un giornalista che era seduto a pochi centimetri da me”. Massimo era capitato a tavola con Stephane Charbonnier, per tutti semplicemente Charb. Questo giornalista era il direttore di un irriverente settimanale satirico intitolato “Charlie Hebdo”, ed aveva da poco autorizzato la pubblicazione di alcune vignette satiriche su Maometto che avevano mandato su tutte le furie il mondo islamico integralista. Massimo ha continuato così il suo racconto della serata a cena con Charb: “Era un uomo tranquillo, simpatico ed incredibilmente modesto, mi disse di chiamarlo Charb e parlammo di un po’ di tutto. Alla fine non ho resistito e gli chiesi di disegnarmi qualcosa, lui sorrise ed in trenta secondi disegnò su una tovaglietta una delle sue celebri vignette”. La vignetta di Charb dedicata al nostro concittadino Massimo Cassanelli è quella che vi abbiamo riportato in copertina e che vi riproponiamo qui di fianco, la sua traduzione è pressappoco questa: “Sono più piccole delle olive di Massimo!”
Dopo i tragici fatti di Parigi Massimo è stato anche contattato dalla “Guide des Gourmands” a cui ha consegnato una scansione della vignetta che probabilmente finirà in una raccolta di opere in memoria di Charb.
Impossibile scordare le parole di un uomo, un giornalista, fiero e coraggioso come Charb che nell’autunno 2012, all’indomani della pubblicazione delle vignette su Maometto, aveva dichiarato: “Non ho figli, non ho una moglie, non ho una macchina, non ho soldi. Può essere un po’ pomposo quello che sto per dire, ma preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio”.
Una vignetta disegnata cosi per caso conversando a tavola con un nostro concittadino, un uomo semplice, spontaneo, generoso ed incredibilmente coraggioso. Charb è stato un baluardo del valore più alto che il popolo occidentale ha conquistato dopo anni di battaglie, la libertà di espressione. A quasi un mese dalla sua scomparsa è giusto ricordarlo non solo per il suo esempio di rettitudine e coraggio ma anche per le piccole ma grandi cose di cui era capace nella quotidianità.