Un accorato appello alla Regione e alle Istituzioni arriva da Villa Giulia, centro diurno socio-educativo per minori della città di Bisceglie. Dal 1° Marzo, le suore francescane alcantarine che coordinano le attività del Centro sono state costrette a comunicare alle famiglie un taglio ‘retroattivo’ dei fondi regionali: “la Regione ha deciso solo ora che per l’anno scolastico 2020/2021 il Centro non deve accogliere 24 bambini, bensì solo 11”, si legge nel comunicato stampa. “Così, improvvisamente, la vita di 13 famiglie, di 13 bambini e ragazzi biscegliesi, è stata stravolta e rischia di essere compromessa”.

“Da settembre la nostra struttura ha regolarmente effettuato il servizio in favore di 24 bambini che, nonostante la situazione pandemica, hanno potuto beneficiare di un luogo non solo in cui ricevere l’adeguato sostegno scolastico, piuttosto che percorsi educativi individuali, supporto e sostegno nelle autonomie, servizio mensa e trasporto, ma anche forse dell’unico luogo di relazioni e interazioni reali nel ‘deserto’ in cui è stato lasciato il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza a causa della chiusura di tutti i luoghi e gli spazi, dalla scuola alle palestre, in cui i bambini potevano costruire la propria crescita”, scrive suor Paola, responsabile del Centro Villa Giulia, in una lettera alle Istituzioni coinvolte.

“Le famiglie che frequentano questo tipo di servizio – continua suor Paola – hanno basse capacità economiche che nella maniera più assoluta le consentirebbero di poter sostenere privatamente i costi della retta mensile”. A lei fanno eco le parole dei bambini di Villa Giulia che hanno inviato una lettera scritta a mano al Presidente della Regione Emiliano: “Non vogliamo andare via da Villa Giulia perché qui siamo felici, ci divertiamo, impariamo tante cose e ci vogliamo bene. Ti prego non farci andare via, questa è la nostra casa”.