“Dopo 14 mesi di inattività con conseguente calo del fatturato del 90% non possiamo tollerare la totale mancanza di considerazione per il nostro settore da parte del Governo. La stagione dei matrimoni è alle porte: non avere ancora una data per la ripartenza significa bruciare mesi di lavoro che rappresentano una boccata d’ossigeno per le nostre 50mila imprese, per i 500mila lavoratori e per decine di migliaia di coppie di sposi costretti all’ennesimo rinvio“, così scrive Unanime, la confederazione che raccoglie quindici associazioni del comparto, annunciando l’adesione alle manifestazioni indette dall’associazione “Insieme per il Wedding” presieduta da Stefania Vismara.
“Pare evidente che la strategia in atto è quella di dividere categorie economiche di questo Paese, dando vita a palesi e inaccettabili discriminazioni”, si legge nella nota della Federmep firmata da Serena Ranieri, “Noi rispondiamo mettendo da parte le etichette associative e unendo le forze con il solo obiettivo di salvare le nostre attività, i posti di lavoro, il patrimonio di professionalità riconosciuto in Italia e all’estero. Non è più tollerabile l’atteggiamento paternalistico di uno Stato che non si fida di attori economici che hanno dimostrato e dimostrano responsabilità, come attesta il nostro protocollo per la ripartenza”.
Le manifestazioni si terranno lunedì 26 aprile dalle 12 in tutti i capoluoghi di regione davanti alle sedi delle giunte regionali. “Oltre agli operatori economici del settore parteciperanno anche coppie di sposi giunte al terzo o quarto rinvio, giovani che non potranno festeggiare la laurea e numerose altre categorie penalizzate dal divieto“.
“La class action, aperta anche agli operatori economici non iscritti alle nostre associazioni”, spiega Silvia Daniele, Presidente WPI, “è la legittima richiesta di risarcimento nei confronti di governi inadempienti e sordi di fronte al grido lanciato da decine di migliaia di imprese. Così come risarcimenti saranno presentati dalle coppie provate psicologicamente ed economicamente da questa non più sostenibile incertezza“.
“Con il nostro lavoro non produciamo solo ricchezza, ma valorizziamo i territori e le eccellenze locali, creiamo identità sociale. Non darci modo di riprendere in sicurezza le nostre attività significa gettare al macero questo patrimonio. Rivolgiamo un appello a tutti i presidenti delle Giunte regionali: scendano in piazza con noi per far comprendere al governo che non considerarci è un errore foriero di gravi conseguenze”, conclude Vitantonio Marzano, presidente PWPA.
“Invito tutte le attività della filiera wedding a far sentire la propria voce”, scrive Enzo Todisco, fotografo biscegliese che sostiene l’iniziativa, “Più siamo e più la nostra voce giungerà forte”.