Nella giornata di martedì 28 ottobre, nei pressi di una nota azienda ortofrutticola biscegliese, è stato avvistato e salvato un giovane cervone (Elaphe quatuorlineata).
Lo stesso esemplare che, lo scorso 25 maggio (ne parlammo in questo articolo), venne trovato presso Orto Schinosa e decapitato.
A ritrovare il cervone un passante che ha immediatamente avvisato i responsabili del WWF.
A raccontarci il salvataggio e la messa in libertà del cervone è Enrico Ricchitelli, naturalista e attivissimo collaboratore del WWF: «Sono stato contatto per la presenza di un presunto pitone lungo un metro e mezzo in un capannone nei pressi di una nota azienda ortofrutticola nell’agro biscegliese. Il serpente -ci spiega Ricchitelli – si trovava sotto un telone che gli operai dell’azienda avevano spostato. Quando mi sono recato sul posto lo avevano messo in un secchio e ho potuto constatare che si trattava in realtà di un cervone subadulto (all’incirca 70 cm di lunghezza) recuperato da me e immediatamente liberato in un luogo più tranquillo nei pressi delle Grotte di Santa Croce».
«Era poco attivo – continua l’attivista WWF – e questo perché i cervoni con queste temperature, solitamente in questo periodo, cercano un rifugio dove poter trascorrere i mesi più freddi in letargo. La presenza nel capannone invece è da imputare alla dieta di questi animali per lo più basata su arvicole toporagni e topi, quest’ultimi sempre molto abbondanti nelle aree di confine tra città e campagna dove spesso vengono abbandonati rifiuti organici che attirano i ratti. Le popolazioni di questi rettili, a differenza di quanto a volte erroneamente si scriva, è sempre in costante diminuzione a causa della rarefazione degli habitat, dell’impatto delle reti stradali e delle eliminazioni volontarie da parte dell’uomo che spesso ravvede in queste creature presenze demoniache o più semplicemente li scambia per vipere, una specie quest’ultima non presente nel nostro paese. È bene ricordare – conclude – che tutta l’ erpetofauna in Italia è protetta per cui quando incappiamo in qualche serpente nei pressi delle nostre abitazioni e ci disturba la sua presenza basta fare una chiamata al WWF di Molfetta o ai vigili urbani che provvederanno a mandare un esperto che sposterà l‘animale in un posto più sicuro».
Ricchitelli ci sottolinea anche che grande è il sentimento di gratitudine nei confronti di chi ha segnalato la presenza di questo serpente e di quanti agiscono nello stesso modo. «Purtroppo molte volte questi animali protetti per legge vengono soppressi senza troppe remore. Questo atteggiamento, invece, fa ben sperare: forse le cose cominciano a cambiare, forse nella gente sta crescendo il rispetto anche verso queste creature troppo spesso vittime di leggende e superstizioni».
Fonte foto: Enrico Ricchitelli