Una vera e propria irruzione negli uffici amministrativi della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie e un’aggressione con efferata violenza nei confronti del commissario straordinario Bartolo Cozzoli adoperata da un commando di trenta persone capeggiato dal 45enne Antonio Nardella, dipendente dell’Ambrosia srl. Questo è avvenuto lo scorso 15 febbraio e in quell’occasione Cozzoli fu costretto a firmare la revoca della rescissione del contratto con l’Ambrosia Technologies, atto quindi nullo perché estorto.
Nella mattinata di oggi, giovedì 3 marzo, finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari e Carabinieri della Compagnia di Trani/Tenenza di Bisceglie hanno arrestato Antonio Nardella, delegato aziendale Usppi presso la società Ambrosia e noto pregiudicato, su richiesta della Procura della Repubblica di Trani e ordinanza del Gip di Trani dott.ssa Rossella Volpe. I militari, inoltre, hanno eseguito perquisizioni locali e domiciliari.
Il 45enne minacciò gravemente Bartolo Cozzoli, commissario straordinario dell’Ente Cdp, nominato dal Ministro dello Sviluppo Economico, con parole del tipo “Tu non te ne vai di qua se non firmi la revoca”, “Tu non esci vivo”, “Ti ammazzo”, “Bastardo”, “Dove sta la tanica della benzina”. Il Pubblico Ufficiale venne anche strattonato e picchiato, riportando escoriazioni al ginocchio e alla bocca. Analoghe minacce subirono, nella stessa circostanza, i suoi diretti collaboratori, tra cui il direttore amministrativo dell’ente, Marcello Paduanelli, al quale fu messa a soqquadro la scrivania, e il direttore finanziario Massimo Rubini, sfiorato addirittura da un pugno. Nardella è stato associato alla Casa circondariale di Trani. E’ accusato di estorsione, minaccia e violenza aggravate.
Il Procuratore Capo della Procura di Trani, Carlo Maria Capristo, ha parlato in conferenza stampa di “gesto gravissimo“ e “attacco allo Stato“. “Siamo solo all’inizio”, ha precisato Capristo, “ci sono molti altri indagati. Occorrerà capire nelle prossime ore sia su quale base sia stata pianificata l’azione violenta, sia quali siano state le responsabilità degli altri presenti in quella circostanza, anzi“, ha sottolineato il Procuratore Capo, “invito tutti i presenti la sera dell’aggressione a chiarire la personale posizione alle forze dell’ordine”. E ha concluso: “La vicenda, lo ribadisco, ha costituito un vero e proprio attacco alle istituzioni e la nostra risposta è stata forte, rapida e chiara. Obiettivo precipuo è stato quello di tutelare gli interessi collettivi e non personali come invece voleva l’aggressore e quanti lo hanno supportato nell’azione violenta”.
Ciò avvenne, secondo gli inquirenti, nonostante l’avv. Cozzoli avesse assicurato al personale dipendente che la risoluzione del contratto non avrebbe determinato la perdita dei posti di lavoro. L’irruzione guidata da Nardella aveva invece il preciso scopo di costringere il commissario a redigere immediatamente un documento che annullasse la precedente disdetta nei confronti della stessa Ambrosia srl. Solo dopo aver raggiunto tale scopo, il gruppo dei violenti andò via. Le indagini cominciate la sera stessa dell’aggressione, condotte da Fiamme Gialle e Carabinieri, hanno portato all’identificazione del capo del gruppo dei facinorosi. Proseguono ulteriori investigazioni per procedere nell’identificazione degli altri partecipanti all’aggressione.
La Cdp di Bisceglie era stata già interessata dalle indagini sul crac di circa 500 milioni di euro di cui alla nota operazione “Oro pro nobis” del giugno 2015, che aveva portato all’arresto di numerosi responsabili per reati di associazione a delinquere, bancarotta e altro.