All’alba di giovedì 12 dicembre i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Bari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Bari, nei confronti di 20 soggetti, alcuni dei quali dimoranti a Bisceglie. Gli arresti odierni rappresentano l’epilogo di una lunga e complessa indagine svolta dal dicembre 2015 al febbraio 2017 dagli specialisti delle Grandi Operazioni Antidroga, articolazione del Gruppo di Investigazione Criminalità Organizzata, diretti dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di un’organizzazione criminale composta da italiani, tra cui personaggi contigui al clan “Strisciuglio” di Bari, ed albanesi, ritenuti responsabili di molteplici reati che vanno dall’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti alla produzione e detenzione di droga, alla cessione, detenzione e porto abusivo di armi clandestine, al furto ed alla ricettazione.
Tra i destinatari del provvedimento restrittivo in carcere, il boss albanese Janku Kristo Dhimitraq, Vispo Giuseppe, Volpe Piero, Volpe Michele, Volpe Alessandro, Strisciuglio Francesco, Tisti Francesco, Pezzolla Lorenzo, Antelmi Antonio e Prudentino Antonio. Sono stati posti ai domiciliari altri cinque soggetti: Bressani Simone, Colella Vito Modesto, Lobuono Vincenzo,Ruggiero Giuseppe e Grosso Raffaele.Obbligo di dimora infine per Ciampi Cosimo, Ventrella Alessio, Palmisano Giacomo, Acquaviva Sebastiano e Remini Domenico.
Gli accertamenti, oltre a consentire il sequestro di 5,3 tonnellate di marijuana, hanno rivelato la disponibilità di armi (comuni e da guerra), da parte degli stessi membri dell’organizzazione: infatti, sono state sequestrate 10 pistole semiautomatiche e 2 fucili mitragliatori kalashnikov. Non si esclude che le armi sequestrate potessero servire ad affermare e consolidare la propria egemonia criminale nel territorio barese, in cui operano plurimi gruppi delinquenziali spesso frammentati, in conflitto tra loro per la spartizione delle zone in cui esercitare le proprie attività illecite, tra cui spicca il traffico di marijuana proveniente dalla sponda opposta dell’Adriatico.
La fitta rete di trafficanti internazionali di droga pugliesi ed albanesi, in grado di movimentare ingenti quantità di narcotico, è stata ricostruita grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali, corredate da attività di osservazione. L’operazione di polizia ha visto l’impiego di più di 100 finanzieri e di 4 unità cinofile, con l’ausilio di un elicottero AW 139 del Reparto Operativo Aeronavale di Bari. Le indagini hanno consentito il sequestro di 8 gommoni utilizzati per il trasporto dello stupefacente dalle coste albanesi a quelle del litorale a sud di Bari. I beni risultati nella disponibilità degli indagati e sequestrati avrebbero un valore complessivo di oltre 1 milione di euro, consistenti in 6 immobili e 27 rapporti finanziari.