Emergono, con il passare delle ore, i dettagli sui conti e sui movimenti di denaro della Casa Divina Provvidenza. Decisiva la risposta alle rogatorie internazionali richieste dalla Procura di Trani il 21 novembre 2013 cui il Vaticano ha risposto per via diplomatica il 7 aprile 2014. La documentazione pervenuta avrebbe confermato e avvalorato quanto emerso dall’esame delle carte già acquisite e, dunque, che progressivamente, negli anni, è stato attuato, secondo quanto accertato dagli inquirenti, “un progressivo occultamento” delle risorse della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza trasferendole su rapporti bancari e conti correnti intestati solo formalmente alla Casa di Procura, ma in realtà riferibili alla stessa Congregazione.

L’obiettivo degli inquirenti era scovare i conti accesi presso lo Ior riferibili alla Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza, alla Casa di Procura Istituto Suore Ancelle della Divina Provvidenza e a Lorenzo Leone (responsabile della gestione dell’Ente sino al 1998, anno della sua morte). E lo Ior, rispondendo alle richieste della Procura, ha specificato tutti i dettagli riguardanti i diversi conti intestati alla Congregazione (in franchi svizzeri, dollari canadesi, dollari Usa, marchi tedeschi e lire italiane, quindi in euro), compresi quelli vincolati e per deposito titoli, nell’ambito del rapporto aperto da suor Rita Cesa (suor Marcella), superiora generale delle Ancelle della Divina Provvidenza, con successiva delega a operare affidata a suor Assunta Puzzello, economa della Congregazione, entrambe finite agli arresti domiciliari. I conti oggi sono tutti estinti e il 1° luglio 2004 parte delle disponibilità sono state trasferite sul rapporto intestato alla Casa di Procura, aperto dalla legale rappresentante suor Puzzello (un conto collegato in dollari era stato invece aperto da suor Cesa), anch’esso oggi estinto. A Lorenzo Leone facevano invece capo i conti Ior aperti dalle Fondazioni San Lorenzo, Sant’Antonio e San Pasquale.

Sempre dalle risposte alle rogatorie, si è potuto appurare che tra il 1999 e il 2001, con quattro bonifici bancari (in franchi svizzeri, dollari Usa e lire italiane), sono stati trasferiti 23 milioni di euro dai conti Ior della Congregazione a conti aperti in Italia intestati alla Casa Procura. Con altri otto bonifici nel periodo 2003-2004 (in dollari Usa e euro) sono stati invece trasferiti 12 milioni di euro dai conti Ior della Congregazione a quelli, sempre presso lo Ior, della Casa Procura. Tra il 2005 e il 2009, infine, questi ultimi fondi, incrementati dagli interessi, sono stati trasferiti con cinque bonifici bancari dai conti Ior della Casa Procura a quelli della stessa in territorio italiano. A ordinare i bonifici, sarebbero state sempre suor Rita Cesa e suor Assunta Puzzello.

Dei 35 milioni complessivi che tra il 1999 e il 2004 erano nei conti Ior della Congregazione, poi trasferiti sui conti della Casa Procura allo Ior e in Italia, si è arrivati al sequestro nel luglio 2013 di 28 milioni di euro. La differenza di 7 milioni, secondo gli inquirenti, potrebbe essere stata spesa dalla Casa di Procura Ancelle della Divina Provvidenza per diverse finalità, tra cui la costruzione della casa delle suore e l’Hospice nella sede di Foggia e dell’Hospice a Bisceglie.

La collaborazione dello Ior, definita “preziosa” dal Procuratore Capo di Trani, Carlo Maria Capristo, si è rivelata così importante per avvalorare le tesi degli inquirenti. Un peso specifico su questo lo ha avuto il nuovo corso imposto alla santa Sede e allo Ior da papa Francesco.