Il senatore Antonio Azzollini, coinvolto nell’indagine della procura di Trani sul crac della Casa Divina Provvidenza, ha reso dichiarazioni dinanzi ai giudici del Tribunale del Riesame di Bari contestando tutte le accuse. Su di lui pende una richiesta di arresto (ai domiciliari) sulla quale si pronuncerà nei prossimi giorni la giunta per la autorizzazioni a procedere del Senato. Tramite il suo difensore, l’avvocato Felice Petruzzella, Azzollini ha depositato nei giorni scorsi istanza di Riesame e oggi è stata discussa per circa due ore la sua posizione. In particolare il senatore ha negato di aver mai pronunciato la frase della quale due testimoni lo accusano “da oggi in poi comando io, se no vi piscio in bocca”, contestando anche di aver avuto un ruolo di amministratore di fatto dell’ente ecclesiastico, così come contestato dai magistrati di Trani.
Dinanzi al tribunale sono continuate oggi le udienze per discutere le richieste di revoca delle misure cautelari avanzate dagli altri cinque indagati, che devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta. È durata all’incirca mezz’ora la discussione per il riesame di Antonio Battiante, ex consulente legale della Casa Divina Provvidenza. Brevissima invece la discussione per il biscegliese Angelo Belsito, ritenuto amministratore di fatto dell’Ente ecclesiastico e uomo di fiducia di Azzollini. Oggi era il turno anche di Augusto Toscani, un altro consulente, e delle due religiose, suor Marcella (Rita Cesa), ex madre superiora dell’Ente, e suor Consolata (Assunta Puzzello), economa della Cdp (nessuna delle due in Tribunale per l’udienza).
Entro stasera il Riesame dovrà inoltre decidere sulle istanze di revoca delle misure cautelari nei confronti degli altri tre indagati le cui udienze sono state celebrate il 25 giugno. Si tratta dell’ex dg dell’ente ecclesiastico Dario Rizzi (in carcere), del consulente fiscale Antonio Damascelli e della 29enne Adriana Vasiljevic (entrambi ai domiciliari). Non è escluso che il Tribunale decida entro stasera sulle richieste di annullamento della misura per tutti i nove arrestati. Non ha fatto istanza di Riesame il commercialista biscegliese Rocco di Terlizzi, anch’egli ritenuto amministratore di fatto, scarcerato dal gip pochi giorni dopo l’arresto (attualmente è ai domiciliari).