Rocco Di Terlizzi è stato ascoltato ieri per otto ore dal procuratore aggiunto, Francesco Giannella, e dal sostituto Silvia Curione nell’ambito dell’inchiesta sul crac da 500 milioni della Casa Divina Provvidenza che ha portato all’arresto di dieci persone il 10 giugno scorso. L’interrogatorio del commercialista biscegliese riprenderà oggi, al termine di quello dell’avvocato Antonio Battiante, cominciato in mattinata. Si è invece avvalso della facoltà di non rispondere Dario Rizzi, ex direttore generale dell’Ente ecclesiastico.

A quanto si è appreso, il commercialista, sotto accusa per i bilanci del 2011 e 2012 e per una super-consulenza di oltre 120mila euro, mentre la Casa Divina Provvidenza era già in stato di crisi, ha negato gli addebiti dicendosi peraltro estraneo alla redazione del bilancio del 2012. Il suo legale ha chiesto l’attenuazione della misura cautelare (dal carcere ai domiciliari). La prossima settimana, nell’ambito degli interrogatori di garanzia di manager e consulenti coinvolti nel crac, saranno ascoltati anche i sei ai domiciliari, vale a dire suor Marcella Cesa (Madre Superiora), suor Assunta Puzzello, Antonio Damascelli, Adrijana Vasiljevic, Augusto Toscani e l’altro biscegliese coinvolto, Angelo Belsito, ex presidente del consiglio comunale di Bisceglie. Il tutto in attesa che la giunta per le autorizzazioni a procedere inizi l’esame della richiesta di arresto ai domiciliari, avanzata dal gip di Trani Rossella Volpe, per il senatore Antonio Azzollini (Ncd).

Altre 15 persone risultano indagate. Gli inquirenti stanno facendo eseguire accertamenti su due alti prelati, uno dei quali avrebbe avuto un ruolo nella vecchia gestione dello Ior. La posizione dei due potrebbe essere presto stralciata e gli atti inviati alla Procura di Roma. I nomi dei due alti prelati potrebbero essere quelli coperti da omissis negli atti finora noti dell’indagine.