Sono ben quattordici i cuccioli di cane ritrovati nei giorni scorsi sul territorio biscegliese, una situazione di grave emergenza in cui i volontari locali cercano di fare tutto il possibile. Ieri mattina una rappresentanza di questi volontari ha portato presso il comando della polizia municipale di Bisceglie due cartoni contenenti undici cuccioli rirovati sino ad allora, cui questa mattina se ne sono aggiunti altri tre, ritrovati nei pressi della piscina comunale di Bisceglie. “Una volta lì, abbiamo chiesto alle autorità il da farsi senza ottenere una risposta chiara”, sostiene l’attivista e volontaria biscegliese conosciuta come Gabi Nikita, al secolo Gabriella Mancino, che nel primissimo pomeriggio di ieri ha pubblicato un post al vetriolo su Facebook, rivolgendosi direttamente al primo cittadino di Bisceglie, Francesco Spina: “Sindaco sono stati rinvenuti 11 (ora diventati 14, ndr) cuccioli sul territorio, di circa 45 giorni! Sono in comune, in un cartone! Ho chiesto di contattarla con urgenza, ma un vigile mi dice che non è il caso di informarla! Non è sua competenza fare qualcosa? Li lasciamo nel cartone?!”.
Secondo quanto prescritto dalle attuali leggi in vigore nella nostra regione, l’accalappiamento e le cure dei cani randagi sono affidati all’ASL di competenza, la quale esegue anche gli interventi veterinari per la sterilizzazione. Il Comune è responsabile del vitto ed alloggio dei randagi, che vengono ricoverati nel canile sanitario convenzionato con il comune di Bisceglie e per cui il comune spende circa 350.000 euro l’anno. Cosa succede quindi se un privato cittadino trova alcuni cuccioli? In casi del genere di fatto non esiste una norma che spieghi chiaramente il da farsi, che obblighi il Comune o la Polizia Municipale a farsi carico degli animali o che dica chi ne è il responsabile. Si tratta di un vero e proprio vuoto normativo che di fatto alimenta il fenomeno del randagismo. Il problema può essere segnalato all’ASL, che deve poi disporre l’accalappiamento e le successive misure di profilassi medico-veterinaria, fino al ricovero nel canile sanitario comunale. Un iter assolutamente non applicabile in condizioni di emergenza come quella che si è verificata.
Al momento quindi ci sono ben quattordici piccoli randagi, apparentemente in buona salute ma che hanno senz’altro bisogno di una visita veterinaria, cibo, acqua ed un posto dove stare. Attualmente i piccoli animali sono in stallo presso un un’abitazione privata qui a Bisceglie e se ne stanno occupando a proprie spese i volontari che, così facendo, spesso fungono da argine a queste problematiche. Accudire quattordici cani rappresenta però un enorme impegno economico e non solo, i cuccioli hanno bisogno di cure ed attenzioni. Per questo motivo i volontari hanno esplicitamente chiesto aiuto al sindaco Spina per gestire l’emergenza.
La vicenda non è di facile risoluzione e dovrebbe essere presa come spunto, senza nessun fine demagogico, per riflettere sull’attuale sistema normativo in materia di randagismo e per colmarne alcune gravi lacune. Nel frattempo chiunque volesse adottare un cucciolo e fosse pronto ad affrirgli attenzioni, cure e amore, può contattare la nostra redazione per mettersi in contatto con i volontari che si stanno occupando dei cuccioli.