Nel tardo pomeriggio di giovedì 29 maggio è stato trovato spiaggiato un delfino sulla seconda spiaggia o Pretore.
Dalla Capitaneria di Porto ci fanno sapere di aver già allertato Palazzo di Città che, a sua volta, ha mobilitato la ditta di smaltimento rifiuti speciali che giungerà nella mattinata di venerdì a rimuovere la carcassa.
“Si tratta di episodi frequentissimi in Terra di Puglia – ci spiega Mauro Sasso, WWF Puglia – episodi che riguardano sia delfini sia tartarughe. Statisticamente si contano un centinaio di casi l’anno. Anni fa nel Tirreno, diverse centinaia di esemplari sono deceduti a causa di una morìa dovuta a un’epidemia virale: sono mammiferi che vivono in gruppo e il contagio è facile. Gli ultimi spiaggiamenti di massa risalgono a circa due-tre anni fa nell’arco jonico, mentre dell’ultimo anno non si hanno notizie di tali episodi”.
Il dott. Sasso ci illustra anche le possibili ragioni che portano a spiaggiamenti di delfini: “Quattro possono essere le cause più probabili della morte: impatti contro imbarcazioni (il delfino è un animale sociale che tende quindi ad avvicinarsi alle navi), bracconaggio, l’inquinamento marino oppure possono rimanere impigliati nelle reti. Altre cause sono dettate dalle avverse condizioni meteo-marine: le mareggiate possono sopraffare soprattutto gli esemplari più deboli. In caso di spiaggiamenti in zona, come quello avvenuto a Bisceglie, si tende a coinvolgere il centro di recupero tartarughe di Molfetta. Solitamente il Comune incarica la società di smaltimento di rifiuti speciali per la rimozione e allerta l’Ufficio veterinario dell’ASL per constatare il decesso. In Italia e nel mondo è capitato, purtroppo, che i delfini spiaggiati siano stati addirittura sezionati e venduti al mercato di frodo”.
Riprese e montaggio Gabriele Caruolo