La Corte di Appello di Bari ha assolto “perché il fatto non sussiste”, ribaltando la sentenza di condanna del primo grado, due persone accusate di non aver garantito la manutenzione della strada provinciale Bisceglie-Corato contribuendo a causare un incidente stradale mortale nel 2008. Emilio Pepe, 71enne barese, e Annino Iannucci, 60enne biscegliese, il primo in qualità di dirigente responsabile del servizio viabilità del secondo tronco della Provincia di Bari e il secondo quale capo cantoniere addetto alla vigilanza di quel tratto di strada per conto della Provincia, erano stati condannati dal Tribunale di Trani a un anno e 10 mesi di reclusione (pena sospesa) per cooperazione in omicidio colposo. In secondo grado i giudici li hanno assolti con formula piena, accogliendo la tesi della difesa secondo la quale la responsabilità del sinistro sarebbe stata unicamente del conducente di una delle due auto.
I fatti risalgono al 4 dicembre 2008. Nell’incidente persero la vita 4 persone, il 40enne Giovanni Picarreta, le sorelle di 27 e 29 anni Francesca e Rosanna Ilarini Cimadoro, tutti di Corato, e il 44enne di Giovinazzo Pasquale De Palma. Stando alla ricostruzione fatta dagli investigatori, la macchina guidata da Picarreta con a bordo le sorelle Ilarini Cimadoro, che procedeva ad elevata velocità sotto la pioggia battente e con pneumatici usurati, slittò su una ampia pozzanghera invadendo la corsia opposta e scontrandosi con l’auto con a bordo De Palma. Ai due imputati si contestava di non aver provveduto alla manutenzione delle canaline di scolo delle acque, intasate da erba e vegetazione, in corrispondenza del viadotto “Santa Croce”. Una situazione che, secondo l’accusa, aveva creato un parziale allagamento del tratto stradale che avrebbe determinato il fenomeno di “aquaplaning” fatale per le persone rimaste coinvolte nel tragico incidente.