Preso dal panico, sarebbe scappato e solo il giorno successivo avrebbe appreso che la vittima fosse suo cugino. Questa la versione del 27enne biscegliese che la sera del 20 gennaio, a bordo della sua Fiat Punto, ha travolto un 36enne, anche lui di Bisceglie, in sella alla sua bicicletta in carrara San Francesco. Il legame di parentela è emerso dopo che l’investitore si è costituito, accompagnato dal suo avvocato, due giorni dopo il fattaccio, alla caserma dei Carabinieri di Molfetta. La sua versione, però, resta da approfondire e gli inquirenti, al momento, non escludono nessuna pista. Resta da acclarare, dunque, se si sia trattato di un incidente, e quindi di una fatalità, o se l’impatto sia stato voluto e magari riconducibile a vecchi rancori o questioni personali tra i due. Di certo, al momento, c’è che la procura di Trani ha aperto un fascicolo di inchiesta e attende gli approfondimenti sull’accaduto. Il 27enne, intanto, è stato denunciato con le accuse di lesioni gravissime e omissione di soccorso.
Restano gravi, infine, le condizioni dell’uomo travolto, ricoverato al policlinico di Bari con fratture multiple alla mascella e all’orbita oculare. Il 36enne è sedato farmacologicamente. La sua prognosi resta riservata.