Soldi stanziati dallo Stato per aiutare le imprese e i commercianti, finiti invece in modo illecito nelle mani di professionisti, imprenditori e commercialisti che non ne avevano diritto. Una maxi frode scoperta dalla Guardia di finanza, che ha portato un danno allo Stato di circa 440 milioni di euro, sottratti indebitamente attraverso la creazione e la commercializzazione di falsi crediti d’imposta.
Una rete criminale sviluppata su tutto il territorio italiano, con una consistente ramificazione in Puglia. Nell’inchiesta della Procura di Rimini sono infatti coinvolti una ventina tra imprenditori e commercialisti pugliesi. In carcere è finito un imprenditore tarantino, mentre due commercialisti, tra cui un biscegliese, destinatari di due ordini di custodia cautelare, sono ricercati all’estero.
Società false venivano create ad hoc per ottenere indebitamente bonus locazioni, bonus per ristrutturazioni con miglioramenti sismici ed energetici e i cosiddetti bonus facciate. Ma la truffa ha riguardato anche altre misure di sostegno emanate dal governo con il decreto rilancio durante la fase più acuta del’’emergenza sanitaria da Covid-19.